IL TAR BOCCIA IL “REGOLAMENTO ANTIFASCISTA” DEL COMUNE DI TRAPANI PER L’UTILIZZO DEL SUOLO PUBBLICO. RALLO E BICA: “FATTA CHIAREZZA!”

16 Aprile 2021

Parole chiare. Chiarissime. “Il ricorso va ritenuto fondato sotto l’assorbente profilo della violazione dei principi della Costituzione Italiana in materia di diritti fondamentali, di eguaglianza, di esercizio del diritto di riunione, di associazione e di manifestazione del pensiero e di associazione in partiti politici”. Sono passati quasi due anni, ma Michele Rallo (nella foto) e Giuseppe Bica sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo. Il regolamento “antifascista” del Comune di Trapani era illegittimo. Ora non lo dicono soltanto i due ricorrenti ma lo dice anche una sentenza del Tribunale Amministrativo regionale. Il regolamento, approvato dal consiglio comunale nel 2019, condizionava la concessione del suolo pubblico, anche per una raccolta di firme, alla presentazione di una dichiarazione di antifascismo. L’onorevole Rallo e l’ex sindaco di Custonaci avevano chiesto la sospensione cautelare del provvedimento, ma il Tar aveva detto no. Erano andati avanti con il Consiglio di Giustizia Amministrativa che aveva ribaltato il no in sì, non soltanto accogliendo la richiesta di sospensione ma anche entrando nel merito della questione indicando una violazione dei diritti politici costituzionalmente garantiti ma messi in discussione dalla delibera consiliare. La sentenza del Tar sottolinea anche che è “illegittimo imporre al richiedente la concessione di suolo pubblico di effettuare affermazioni che appaiono, almeno in parte, lesive del diritto inviolabile, ai sensi dell’articolo 2 della Costituzione, alla libertà di manifestazione del pensiero nella parte in cui tutela anche la libertà di pensiero ed il diritto al silenzio, cioè a non manifestare le proprie convinzioni”. Di conseguenza: ricorso fondato ed accolto e delibera consiliare annullata per la parte oggetto del contendere. Più che mai soddisfatti Rallo e Bica che hanno voluto ringraziare l’avvocato Augusto Sinagra “la cui appassionata opera è stata fondamentale per l’ottenimento, finalmente, di una parola di chiarezza giuridica di fronte alle contorsioni estemporanee di un politicamente corretto che guarda anacronisticamente al passato”. L’onorevole e l’ex primo cittadino non hanno dubbi su un punto: “L’odierno pronunciamento del Tar siciliano, unitamente
al precedente del Consiglio di Giustizia Amministrativa, non mancherà di avere ampie ripercussioni sul piano nazionale”.

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