Una lettera aperta ai giornali per dire che tra la Grande Città, con la fusione dei Comuni di Trapani ed Erice, e la rettifica dei loro confini, non c’è una terza via. C’è la soluzione. C’è l’unica soluzione praticabile. E soprattutto utile. L’ex vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana Camillo Oddo (nella foto) la presenta così: “Il nostro territorio, la nostra Area Vasta va resa funzionale subito. L’Assemblea Provinciale dei Sindaci dell’Ente di Area Vasta-Libero Consorzio dei Comuni, va attivata senza se e senza ma. Il Governo nazionale sta definendo il Recovery Plan puntando ad un vero e proprio piano di opere strategiche ampio, legato agli interessi di diversi territori. L’Unione Europea intensifica le misure e le opportunità per chi fa sistema – linea adottata anche prima della pandemia – premiando chi lavora per determinare unione e condivisione. Il Governo della Regione dovrà recuperare il ritardo accumulato nel chiedere e ricevere i Piani Territoriali di Coordinamento definiti dagli Enti di Area Vasta per poter definire la Pianificazione Territoriale Regionale”. Ed è la soluzione perché ferma un dibattito che Oddo boccia senz’appello: “Di fronte a questo scenario il territorio trapanese si immerge sempre più in quella che si presenta come una battaglia di retroguardia, senza un’idea e senza una prospettiva per il futuro. Al posto di interrogarsi su un serio progetto sistemico, che punta a dare una risposta allo scenario politico-economico che si sta prefigurando. Si continua a giocare a mosca cieca, senza pensare ad organizzarsi per essere pronti alle nuove sfide in termini di scelte di livello strategico in grado di determinare una possibile crescita complessiva. Il rischio vero è di farsi trovare impreparati e in pieno delirio per improvvisate e confuse architetture di assetto di un territorio che ha un estremo bisogno di un salto di qualità nel fare sistema, dotandosi di un Programma Territoriale adeguato per essere realmente competitivo”. Oddo picchia duro ed in qualche modo torna sul caso Misiliscemi, che ha rinvigorito un dibattito che si era assopito da tempo: “Siamo l’unico territorio della Sicilia che, sull’onda emotiva della nuova rivoluzione sull’assetto del territorio trapanese influenzata da meschini calcoli elettorali dei marsalesi, onorevoli Lo Curto e Pellegrino, rischia di impantanarsi e polarizzare la sua attenzione su un gioco di ipotesi le cui pedine sono porzioni di Comuni o interi Comuni che è evidente, anche ai vari sostenitori, non sarebbero in grado di determinare alcuna seria svolta in termini di miglioramento socio economico”. Oddo mette a tacere anche la polemica legata all’accusa di tatticismo che viene addossata alla proposta dell’Area Vasta. I suoi critici denunciano che il progetto è così ampio e complesso che finisce per avere un solo effetto: quello di lasciare tutto com’è. L’ex numero due di Palazzo dei Normanni sul punto invece rilancia: “Non faccio propaganda. E agli scettici che pensano a tatticismi per distogliere l’attenzione sul tema di indispensabili nuovi assetti territoriali dico apertamente: la priorità non può essere questa. Gli attuali parametri e l’attuale filosofia delle leggi che regolano la materia potrebbero, oggi e subito, consentire di dar voce a questo territorio. La coesione e la lungimiranza sono i necessari punti di innesco per una nuova occasione di dialogo sereno e costruttivo con quanti hanno realmente a cuore la crescita complessiva e pensano ad un territorio e ad una Sicilia che siano pronte alle sfide e al rilancio dell’economia post pandemia. Il nostro territorio deve fare sistema, programmare bene e collocarsi per qualità e visione strategica ai primi posti della Programmazione Territoriale Regionale”.
NUOVI CONFINI, ODDO: “LA VERA SFIDA E’ L’AREA VASTA. ED E’ UNA SFIDA CHE NON POSSIAMO PERDERE”
24 Marzo 2021
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