La Sicilia occidentale come l’Amazzonia. La denuncia-provocazione arriva dall’europarlamentare Ignazio Corrao (nella foto), che fa riferimento ad una precisa parte dell’Isola, quella delle aree naturali protette. “Versano – dice – in uno stato di abbandono e sono in serio pericolo. Mentre l’Amazzonia brucia, anche il cuore del nostro patrimonio naturale rischia di scomparire nella totale indifferenza delle istituzioni regionali ed italiane”. Corrao non si limita alla critica: “Ho chiesto alla Commissione Europea di intervenire per fare ispezioni a tappeto”. E l’ha fatto con una interrogazione che chiede “controlli sullo stato di abbandono delle aree rurali in Sicilia”. L’agenda dell’emergenza dell’europarlamentare traccia le aree di crisi: “Ormai da anni incendi, abusivismo e privatizzazioni minacciano le più importanti Oasi naturali della provincia di Trapani, tra cui zone SIC e ZPS, come Paludi di Capo Feto, Lago Preola e Gorghi Tondi, Pantano Leone e ancora le Sciare di Mazara, Marsala, Capo San Vito, Monte Monaco, Zingaro, Faraglioni Scopello, Monte Sparacio”. Corrao rivendica il rispetto dell’accordo “AEWA”, recepito dall’Italia con una legge del 2006, che però non è mai stata applicata. Corrao richiama l’attenzione anche su un decreto legislativo che “impone allo Stato e alle Regioni di intervenire nel caso di carente tutela degli ecosistemi naturali da parte dei livelli territoriali inferiori di governo. Ciononostante, il Ministero dell’Ambiente si è limitato a sollecitare genericamente la Regione che non è mai intervenuta”. L’europarlamentare rincara la dose: “Per di più, queste zone sono state investite di fondi europei per il ripristino ambientale e per i piani di gestione. Per questo ho chiesto alla Commissione UE di intervenire attraverso ispezioni a tappeto per verificare lo Stato reale dei luoghi e imporre all’Italia di sanare la grave situazione che incombe sul patrimonio naturale della Sicilia occidentale”. Corrao può contare sulla collaborazione dell’onorevole Antonio Lombardo che si è occupato, in particolare, di Scopello. Anche in questo caso è stata presentata una interrogazione, che è sul tavolo del Ministro dell’Ambiente. Il deputato alcamese ha messo in fila e sottolineato una serie di “presunte violazioni”.