TRAPANI, TRANCHIDA SCRIVE ALLA “SQUADRA” IN ATTESA DELLA FINALISSIMA. TRA UNA NOTA POLITICA ED UNA DI COLORE

17 Novembre 2020

Come un buon allenatore dopo una partita importante, vinta, al momento, con merito, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida ha riunito la sua “squadra”. O meglio, ha deciso di scrivere ai protagonisti della gara in questione, quella che ha ancora un appuntamento finale, quello del 14 e 15 gennaio, quando al Ministero dei Beni Culturali verrà decisa la Capitale Italiana della Cultura 2022. In carica c’è Parma, che ha vinto nel 2020 ma è stata prorogata anche nel 2021. La “squadra” messa in campo dell’amministrazione Tranchida è ampia: Comuni, enti, associazioni, pubbliche e private anche istituzioni religiose. Per far passare, così come è passata, l’idea che la candidatura di Trapani è frutto di un impegno comune. Scrive Tranchida: “La proposta progettuale, ovvero, il Piano Strategico Culturale del Territorio Trapanese, così come accresciuto ed attrezzato d’idee, eventi e testimonianze delle svariate realtà del territorio tutto, ha permesso di restituire al Paese una proposta di valorizzazione della città di Trapani quale Città territorio che, come territorio unico, intende crescere e manifestarsi nella sua più ampia peculiarità”. Non a caso ed a conferma il progetto è sostenuto dai Comuni di Alcamo, Buseto Palizzolo, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Favignana, Gibellina, Mazara del Vallo, Paceco, Partanna, Petrosino, Salemi, Santa Ninfa, San Vito Lo Capo e Valderice. Il primo cittadino del capoluogo, nella sua nota, chiama ancora la “squadra” a raccolta: “Ci abbiamo creduto sin dal primo momento; è un grande traguardo che ci riempie di gioia e ci spinge a credere, con più rinnovata energia, ad ulteriori successi ed a continuare a lavorare per il raggiungimento dell’obiettivo finale che ci chiama a competere per la finalissima”. Tranchida invita tutti a “proseguire questo unico filo conduttore, che è quello del territorio al centro del Mediterraneo, crocevia di popoli e culture che approdano, si contaminano e si rigenerano attraverso l’arte e la cultura”. Impegno che rimanda a “restare uniti oggi, più forti di ieri”. Un cartello di gruppi, organizzazioni anche sindacali, di categoria, d’istituzioni ad ogni livello che Tranchida punta a mantenere sul pezzo perché la sfida è chiaramente ancora aperta. Trapani dovrà competere con Ancona (Marche), Bari (Puglia), Cerveteri (Lazio), L’Aquila (Abruzzo), Pieve di Soligo (Veneto), Procida (Campania), Taranto (Puglia), Verbania (Piemonte), Volterra (Toscana). Note a margine e di colore. Le capitali annuali della Cultura italiana vengono scelte al Ministero dei BeniCulturali. Ed il Ministero è al momento nelle mani del democratico Dario Franceschini. Una commissione di tecnici valuta le candidature ma è più che evidente, ed anche nel senso più alto e nobile del termine, che c’è di mezzo la politica. La scelta finale si gioca con tante carte e va inserita anche in valutazioni di carattere strategico nazionale per il rilancio di questo o quel territorio. Ma c’è comunque un punto fermo. Il Ministro è del Pd ed il Pd a Trapani qualche carta da giocare potrebbe avercela. La nota di colore è legata ad una parte della nota di Tranchida che, tra le altre cose, scrive: “Il Ministero per i Beni Culturali e le Attività Culturali ha reso pubblico l’elenco delle città finaliste per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022 nel quale Trapani è presente come unica città della Sicilia”. In un’altra occasione e da altri soggetti – ed è finita davvero male -, la città di Trapani è stata presentata come unica rappresentante della Sicilia. E’ accaduto poco tempo fa al Trapani Calcio. La sua dirigenza, con il patron Fabio Petroni, più volte tentò di sottolineare l’unicità del caso trapanese, appunto unica squadra a rappresentare l’Isola nel campionato di serie B. La storia successiva è ampiamente conosciuta. Meglio, se superstiziosi, fare gli scongiuri, soprattutto dalle parti di Palazzo d’Alì.