All’assemblea provinciale del Pd trapanese, di ieri a Salemi, c’erano tutti i big del partito. C’era il segretario regionale Anthony Barbagallo, che ha annunciato la data dell’assemblea regionale, che si terrà a Morgantina il 18 e 19 luglio. E che ha annunciato, soprattutto, il rilancio dell’azione del partito, dopo i congressi di circolo e dopo le assemblee provinciali, come quella trapanese, che si terranno per definire la nuova classe dirigente dei dem. Rilancio che passa da una sfida a tutto campo al governo regionale: “Hanno sbagliato i dati sui contagi e, come se nulla, fosse, hanno liquidato tutto con un comunicato stampa. Sono il governo dell’assessore Samonà e delle sue nostalgie per le SS. Sono il governo che ha finanche dato il via libera ad un marchio copiato per pubblicizzare il rilancio turistico della Sicilia”. Per battere quella che ha indicato come “destra”, Barbagallo ha indicato la via di “un partito aperto, che sappia dialogare con le associazioni, con il volontariato, che sappia stare sui territori. Penso ad un Pd che sta in mezzo alla gente”. Che è anche il Pd del capogruppo all’Ars Giuseppe Lupo: “Il nostro obiettivo deve essere quello di un partito capace d’intercettare le esigenze dei territori e di essere poi pronto a dare risposte concrete”. Qualche paletto l’ha voluto mettere l’onorevole Carmelo Miceli, che è anche componente della segreteria nazionale del partito. Non per polemica ma per rafforzare il clima unitario. A chi, durante i lavori dell’assemblea provinciale, aveva definito quello di Valentina Villabuona un passo indietro, ha replicato che “nel Pd non ci sono passi indietro ma al massimo di lato. Ed è prova di maturità e forza riconoscere che c’è chi è, in quel dato momento, più utile di te e che dunque va sostenuto per il bene del partito, lasciando da parte le proprie legittime aspettative”. Miceli ha poi invitato il neo segretario provinciale Domenico Venuti a stare in campana: “Ho fatto il segretario unitario a Palermo. Ed è un ruolo difficile perché finisce poi che i tuoi ti guardano con sospetto, quasi come uno pronto a tradire. E gli altri invece pensano che tu sia sempre di parte. Ma un partito è grande quando sa fare sintesi e noi siamo un grande partito”. Ad un partito che sarà fare il suo mestiere si è rivolto anche l’ex candidato alla segreteria regionale Antonio Ferrante: “Oggi siamo tutti nella stessa casa comune. Possiamo avere idee diverse su come affrontare e risolvere i problemi ma non certo sui principi”.
ASSEMBLEA PROVINCIALE PD, BARBAGALLO: “UN PARTITO APERTO AI TERRITORI”
20 Giugno 2020
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