CALATAFIMI, SCIORTINO TORNA A FARE IL SINDACO. L’HA REINTEGRATO IL TAR

28 Aprile 2017

 

Gioco facile per il sindaco di Calatafimi-Segesta Vito Sciortino. Il primo cittadino di San Piero Patti Ornella Trovato ha fatto da apripista con il suo ricorso al Tar ed ha assestato un colpo durissimo alla norma sulla decadenza di sindaci e consigli per la mancata approvazione del bilancio di previsione. Da qui il ricorso di Sciortino che il Tar non poteva non accogliere reintegrandolo nella carica. In pochi giorni il Comune è passato dall’avvio verso una inaspettata campagna elettorale, senza sindaco e senza consiglio che era decaduto in precedenza, quando la norma riguardava solo l’aula, ad un’amministrazione che torna ad avere la sua guida anche se il consiglio rimarrà commissariato fino alla scadenza del mandato. Sciortino canta vittoria: “Si torna a lavorare. Ricominceremo da dove avevamo interrotto. Già era stata una pesante sconfitta per la nostra comunità l’aver perduto il consiglio comunale e sarebbe stato davvero grave, venendo meno anche l’amministrazione, lasciare nella più totale instabilità il Comune a causa dell’inadeguatezza di una norma che viola i canoni di ragionevolezza, certezza del diritto, economicità dell’azione amministrativa ed anche alcuni articoli della nostra Costituzione”. Il sindaco, per il ricorso al Tar, si è affidato all’avvocato Maria Beatrice Miceli. Dopo San Piero Patti e Calatafimi-Segesta anche i Comuni di Monterosso Almo, Monforte San Giorgio, Casteldaccia, Castiglione di Sicilia e Valdina torneranno ad avere i loro sindaci. La norma contestata, che aveva anche effetto retroattivo, dovrebbe essere cancellata dall’Ars. Parlamento siciliano e governo regionale sono d’accordo, ma i lavori sempre più tormentati dell’Aula per l’approvazione della Finanziaria non hanno ancora consentito di passare dalle parole ai fatti. L’ANCI Sicilia sta seguendo i lavori parlamentari per verificare se le dichiarazioni d’intenti si trasformeranno in nuove norme per disciplinare la questione tecnico-politica che comunque rimane aperta. I sindaci scaricano la responsabilità sulla Regione, che non dà certezza sui trasferimenti, nei tempi stabiliti per l’approvazione degli strumenti finanziari, ma dalla Regione è finora arrivata l’accusa che i Comuni non fanno tutto quel che è necessario fare per definire i bilanci prima possibile.

 

 

 

 

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