Il sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Coppola ha rimandato ad un esame approfondito della sentenza del Tar sull’accesso libero al mare antistante i faraglioni di Scopello e l’ex Tonnara ogni scelte ed ulteriore valutazione su ciò che si potrà fare in merita. Il Tar ha annullato l’ordinanza che consentiva l’accesso libero al mare. E le motivazioni espresse in sentenza sono ancora più dure dello stesso no del Tar. I giudici hanno dato ragione su tutta la linea alla Comunione “Tonnara di Scopello & Guzzo, difesa dall’avvocato Gaetano Armao. L’ordinanza del 16 luglio dell’anno scorso si basava su un presupposto che il Tar ha negato e ritenuto illegittimo. Per il Comune, difeso dall’avvocato Claudio Calafiore, “l’accesso al demanio marittimo ed al mare nella baia antistante i faraglioni di Scopello e l’ex Tonnara è libero, gratuito”. L’ordinanza continuava aggiungendo: “E’ fatto divieto a chiunqye di porre ostacoli o limitazioni a detto libero accesso pedonale al mare”. Il Tar ha affossato questa tesi: “Non risulta comprovata, ai fini dell’esercizio del potere esercitato, la sussistenza di un’area di demanio marittimo e di una baia antistante i faraglioni, il cui accesso deve essere garantito liberamente dalla strada privata”. Il Tar cancella dunque l’oggetto del contendere. La strada privata doveva essere messa a disposizione di tutti perchè è il percorso obbligato per raggiungere quel tratto di mare e prima dell’acqua c’è il demanio marittimo. Questa la linea del Comune bocciata sonoramente dalla prima sezione del Tar di Palermo che ha anche sottolineato: “La proprietà privata, come acquisita nel 1874, si estende fino al mare. L’esistenza di una cosiddetta fascia demaniale è desunta dal Comune da norme successive all’epoca in cui, a seguito di gara, è stata ceduta a privati la proprietà di beni demaniali oggi costituenti bene monumentale”. Ed è qui che si apre un altro capitolo che sotterra l’ordinanza: l’ex Tonnara. Bene sottoposto a vincolo. Il Tar va giù duro: “L’ordinanza incide sulla fruizione del bene culturale senza l’adeguamento e completo coinvolgimento della competente Soprintendenza e per di più imponendo l’installazione di recinzioni con inaccettabile modifica dello stato dei luoghi”. I giudici sposano in pieno l’allarme rosso che era stato lanciato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali che aveva avvertito il Comune. Note di fuoco quelle della Soprintendenza del luglio 2015: “A prescindere dalla esistenza o meno di una fascia demaniale interposta tra il mare e la proprietà privata, si ritiene in ogni caso che il tratto di litorale antistante la Tonnara di Scopello non possa essere destinato liberamente all’uso pubblico sotto il profilo del decoro, dell’igiene e della sicurezza, in assenza dei requisiti minimi di pulizia, sorveglianza, salvamento, servizi igienici; che altresì sotto il profilo culturale la libera, non controllata e regolamentata, destinazione all’uso pubblico, stante il livello di affollamento nella stagione estiva, è incompatibile con il mantenimento del decoro, con la vocazione tradizionale e con i valori espressi dal bene tutelato”. Ed ancora: “Il godimento pubblico è in atto garantito dalla Comunione Tonnara di Scopello & Guzzo con una regolamentazione in buona parte coincidente con quanto proposto da codesta Amministrazione Comunale, tanto che si avvisa che sarà ritenuto proprio il Comune direttamente responsabile in caso di danni ai beni tutelati che dovessero discendere dall’esecuzione dell’ordinanza”. Contro l’ordinanza del Comune si era schierata anche Legambiente che contestava duramente l’accesso libero al mare per i rischi che avrebbe potuto correre l’ex Tonnara. La sentenza del Tar di Palermo non lascia margini di manovra. Il dibattito annunciato dal sindaco non potrà che partire e prendere atto di queste motivazioni. Canta vittoria la Comunione “Tonnara di Scopello & Gozzo” rappresentata dall’amministratore Leonardo Foderà e dai consiglieri Vincenzo Vasile e Carlo Borgione. La Tonnara di Scopello faceva parte dei beni ecclesiastici incamerati dal Demanio dello Stato Italiano. Una legge del 1862 consentì di poterli alienare ed il 27 aprile del 1874 venne messa sul mercato con asta pubblica.
CASTELLAMMARE, IL TAR BOCCIA DURAMENTE L’ORDINANZA PER L’EX TONNARA. LE MOTIVAZIONI
22 Settembre 2016
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