TRAPANI, LA MAGGIORANZA BLINDA TRANCHIDA E SI AUTOBLINDA

6 Agosto 2025

E’ una questione di numeri. Le righe del documento della maggioranza tranchidiana sono 54, ma quel che conta è un altro dato. Sono le 14 firme in calce. Dicono che la coalizione regge, che non ci sono ripensamenti in corso né progetti di saltare il fosso. Le indiscrezioni su una maggioranza in crisi, pronta ad esplodere, si fermano davanti alle 14 firme in calce al documento. Sono quelle di Alberto Mazzeo (presidente del consiglio), Andrea Genco (vicepresidente del  consiglio), Daniela Barbara, Totò Braschi, Francesco Briale, Baldo Cammareri, Giovanni Carpinteri, Angela Grignano, Claudia La Barbera, Giovanni Parisi, Giulia Passalacqua, Marzia Patti, Giuseppe Peralta, Giusy Ilenia Poma. La nota, sul fronte amministrativo, riprende il racconto del sindaco e della sua giunta. Il documento è firmato anche dagli assessori. I passaggi politici sono invece messaggi forti e chiari. “Confermiamo, con convinzione, l’impegno assunto verso la cittadinanza con la sottoscrizione del programma elettorale”. Ed ancora: “Siamo uomini e donne con estrazioni culturali e politiche diverse, animati dal desiderio di lavorare per il bene comune, con spirito di servizio e attenzione concreta ai bisogni reali della città”. La maggioranza si autoblinda. L’unità nella diversità continua ad essere un valore per i tranchidiani. Diversità che può portare a qualche incomprensione, anche di troppo, ma non certo alla rottura. Messaggio diretto alla città per tranquillizzarla ma anche agli avversari. Come dire: qui non si passa. E se pensate alla mozione di sfiducia siamo pronti a difenderci e soprattutto abbiamo i numeri per respingerla. Ancora numeri: 24 meno 14 fa 10. Dunque, l’opposizione fa 10. Lontana, lontanissima, dalla maggioranza qualificata per far passare la sfiducia. Manovre vere o presunte per dividere la maggioranza sono, almeno al momento, e dopo questa nota poco più che chiacchiere da bar. Nella nota anche un messaggio forte e chiaro alla città. Ma con un cambio di strategia. La maggioranza si rende conto che qualcosa finora non è andata per il verso giusto nel governo del territorio e dopo avere elencato il lavoro svolto finora apre ad una fase di autocritica: “Siamo consapevoli che nel portare avanti questo percorso ci siamo confrontati – e ci confrontiamo quotidianamente – con difficoltà amministrative ed ostacoli burocratici, spesso complessi, che rallentano anche le migliori intenzioni. E’ possibile che, nel gestire queste sfide – abbiamo dedicato meno energie ad alcuni aspetti dell’ordinaria amministrazione”. Dunque le grandi sfide vinte, o comunque marchio di fabbrica dell’amministrazione e della sua maggioranza. Qualche sconfitta invece nell’ordinaria amministrazione che poi si trasforma in emergenza se non viene gestita al meglio”. Continua l’autocritica: “Non disconosciamo che eventuali errori di valutazione o qualche obbligata omissione possano esserci stati”. Mano tesa alla città che potrebbe voltarsi dall’altra parte di fronte ad una politica poco efficace sull’ordinaria amministrazione. Da qui la necessità di cambiare rotta. La maggioranza vuole “continuare, con fiducia, il cammino intrapreso”, ma anche rafforzare il progetto “allargando la base sociale” ed aprendosi “maggiormente all’ascolto e coinvolgendo tutti coloro che si riconoscono nei valori sani, civici e democratici che ci guidano”. Infine l’affondo: “Con senso del dovere e responsabilità andremo avanti uniti e coesi fino al naturale termine del nostro mandato e guardando anche oltre, siamo determinati a garantire a Trapani un futuro sereno, un futuro di stabilità e di sana e limpida amministrazione”. Quindi 54 righe per dire, tra l’altro, che la polemica tra il sindaco Tranchida ed il presidente Mazzeo sui rapporti con l’imprenditore Valerio Antonini, questione che riguarda anche l’assessore Lele Barbara, e qualche passo falso consiliare stanno per essere poste in archivio, almeno per ora.

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