ANTONINI ED IL SUO RINASCIMENTO TRAPANESE. E LO ZAMPINO DI…

3 Luglio 2025

E’ stato chiamato evento ma è una conferenza stampa. Protagonista, domani alle 10,30, al Palazzetto dello Sport di Trapani, sarà il presidente polisportivo (calcio e basket) Valerio Antonini. Uno spot che gira sui social prova a dare il suo contributo per alzare l’attenzione sull’incontro con i giornalisti. Lo stesso Antonini dice: “Siamo all’alba di un grande giorno”. Ed aggiunge: “Domani Rinascimento Trapanese prende vita”. Appuntamento “con me e con il mio programma”. La conferenza stampa, a tema libero, lascia comunque intendere, nella sua presentazione, un impatto antoniniano che va ed andrà oltre le vicende e questioni sportive”. Si propone infatti come un programma politico. E c’è una traccia che porta a questa prospettiva, il riferimento a “Rinascimento Trapanese”. C’è già stato un Rinascimento che, anche se di sfuggita, perché proiettato a livello nazionale e legato ad altre realtà territoriali, ha fatto capolino in città. Si tratta del Rinascimento che proponeva qualche tempo fa Vittorio Sgarbi. Un vero e proprio soggetto politico, con tanto di simbolo, di programma e di partecipazione a tornate elettorali. C’è un altro filo rosso. Quello che ha legato l’attuale direttore generale di Telesud Ignazio Grimaldi alle iniziative politiche di Sgarbi, condivise, spesso, con l’imprenditore Andrea Bulgarella. Potrebbe dunque non essere un caso che il cosiddetto evento propagandato da Antonini abbia come riferimento un ipotetico Rinascimento. Tema quello della rinascita della città che ha sempre entusiasmato ed interessato l’ex editore Grimaldi. Potrebbe dunque esserci il suo zampino in quello che sembra essere un progetto, come dire, multidisciplinare, con un fine politico. Del resto occuparsi di un territorio – bene o male, questa è un’altra storia – è fare politica. La parola Rinascimento porta con sé un obiettivo non dichiarato ma palese, quello di cambiare l’attuale stato delle cose. Ed è qui che torna in gioco la politica. Le cose si cambiano con un progetto collettivo, con una proposta che ha inevitabilmente la necessità di confrontarsi con l’azione di governo. Si rinasce attraverso una rivoluzione ma non sembra questo il caso. Non s’intravedono rivoluzionari in giro per la città. Poi, con questo caldo sarebbe proibitiva. Oppure si rinasce mettendo in campo un programma, nuove idee per cambiare quel che c’è. Non resta che dire: a domani.

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