TRAPANI, L’OPPOSIZIONE CHIEDE LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE BARBARA

1 Ottobre 2024

Per l’opposizione consiliare non ci sono dubbi. C’è un perdente più perdente degli altri nel caso “Green Valley Pop Fest 2024”. E’ l’assessore Lele Barbara. La nota della minoranza si prende beffa dell’amministratore cittadino: “La fine di un romanzo, di solito, è la degna conclusione che chiude gli eventi in maniera consona. Il romanzo denominato Green Valley Pop Fest …in quel di Trapani ha avuto una fine a dir poco Barbara”. Da qui l’affondo: “Dopo aver proclamato il grande ritorno della musica a Trapani sin da Gennaio 2024, dopo video e post social del mini-Tranchida Emanuele Barbara, assessore dalle mille deleghe, evidenziando che il Comune di Trapani , citiamo testualmente: <<…ci metteva i soldini>>, dopo essere salito sul palco per dire <<lo faremo ancora l’anno prossimo>>, il triste risveglio: il Comune non ci mette nulla!”. L’opposizione torna indietro nel tempo: “A gennaio Barbara prometteva 50.000 euro, in assenza di bilanci, a 48 ore dall’evento la doccia fredda: ATM non sponsorizza l’evento e quindi il prelievo forzoso dal fondo di riserva, notoriamente utilizzabile per misure urgenti e impreviste. Oggi l’ennesima presa in giro, nei confronti degli organizzatori e dei cittadini.  Ritirano le 50.000,00 euro cercando di intestarsi quelle provenienti dall’Assemblea regionale Siciliana, tramite l’Ente Luglio Musicale, ringraziata in aula dalla voce dello stesso assessore Barbara. Adesso si intestano i meriti altrui per metterci una pezza e giocare ancora una volta con le tre carte, distorcendo la verità”. Per la minoranza la misura è colma: “Questo episodio rischia di compromettere per sempre l’immagine e l’affidabilità del Comune di Trapani rispetto ai privati, illusi di ricevere un contributo per alleviare lo sforzo economico sostenuto e arricchire l’offerta artistica salvo poi rimanere con un pugno di mosche”. Barbara torna al centro dell’attenzione dell’opposizione: “Se avesse un briciolo di dignità politica dovrebbe presentare seduta stante le sue immediate dimissioni, cosa che non possiamo dire per l’assessore D’Alì che sin dal primo momento ha preso le distanze. Registriamo inoltre un atto di codardia politica di Barbara, non presentarsi in giunta mettendo la faccia su questo ritiro, come a volersi giustificare per poter dire magari ai privati illusi che non è colpa sua ma la superiore ragion politica; gli ordini di Giacomo Tranchida e del Partito Democratico”.

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