TRAPANI. “ASSESSORE BARBARA, SOCIAL E’ UNA COSA SERIA. NON C’E’ SPAZIO PER LEI”

6 Agosto 2024

“… Lo dico da giornalista, conoscendo come funziona il sistema in città. Vedasi il giornale Social, che mi ha dedicato 10-12 articoli senza mai chiedermi una battuta”. Così parlò l’assessore Lele Barbara nella seduta dello scorso 31 luglio, con all’ordine del giorno un progetto presentato dalla Handball Erice. Progetto che l’assessore invitava a votare favorevolmente, senza distinzioni tra maggioranza ed opposizione. Progetto che, a suo dire, confermava il buon lavoro dell’amministrazione in sintonia con gli imprenditori  che intendono investire nel territorio trapanese. Barbara se la prendeva con TP 24 mettendo in dubbio l’autenticità di una lettera che invece il giornale on line aveva pubblicato sottolineando la volontà di un altro imprenditore di andare via per mancanza di servizi e quant’altro. Il suo ragionamento lo chiudeva come appena sottolineato all’inizio. Mi ha sorpreso la chiosa dell’assessore. Parla di Social senza averlo mai comprato. Che è già grave di per sé. Social non è un passatempo. E’ una iniziativa imprenditoriale, editoriale e giornalistica che sta sul mercato dal 2012. E di conseguenza va rispettata. Come? Comprando il giornale. L’assessore non l’ha mai fatto. Gli consiglio di non replicare sul punto ed ancora meno di smentire perché con la vendita on line gli acquisti devono essere autorizzati dalla società che edita il giornale. Quindi l’assessore ha letto ma non ha mai acquistato. E’ ancora più grave quel che ha detto perché ha deciso di parlare da giornalista. Bel modo di rispettare il lavoro dei colleghi. A proposito di giornalismo. Nota a parte: sarebbe interessante che l’assessore rendesse pubblici i pezzi che ha presentato all’Ordine per ottenere la “tessera”. Io sono pronto ad indicare i miei, come metro di paragone, per verificare la fase di apprendistato, le relative testate, il loro valore. Sono sempre aperto al confronto. Ma veniamo al punto dolente. E’ stato chiamato in causa 10-12 volte dal giornale e non ha mai potuto dire la sua. Non è dovuto, assessore. Sa è così. Una testata ha un direttore che insieme con l’editore detta la linea. Nel caso di Social, le due figure coincidono. Lei penserà di non essere stato intervistato per partito preso, perché questa testata è contro l’amministrazione. Si sbaglia. Tanti avversari di Social hanno avuto spazio, se vuole le consegno l’elenco, le do l’indirizzo per parlare direttamente con loro. Lei non è stato intervistato o sentito da Social, perché Social non la ritiene ancora all’altezza di poter parlare di politica. Social, dal suo primo numero, si è occupato di politica, dando spazio a tutti. Ma si è anche occupato del degrado della politica, di chi lo produce, di chi lo fomenta, di chi se ne nutre. E lei, assessore, è quasi insuperabile in questo settore. La sua supponenza verbale – vedasi sedute consiliari -, la sua mancanza di rispetto politico per gli avversari, la sua costante propaganda sono elementi fondamentali del degrado che Social ha sempre combattuto. Il giornale non la chiama perché sa che non ha nulla da dire d’interessante. Poi c’è sempre lo strumento della lettera al direttore se ha qualcosa da dire. La mia tessera è targata 1997. Non ho mai impedito a potenti e non potenti di poter esprimere le loro ragioni se lo ritengono opportuno. Mi concederà però che sia io a decidere chi intervistare e chi no. E’ una mia scelta, a maggior ragione essendo editore e direttore. Nella sua lettura a costo zero avrà potuto notare che pochi assessori della giunta di Trapani trovano l’attenzione del giornale. Verifichi, può imparare qualcosa da qualche suo collega più esperto e più rispettoso del bon ton politico. Certo poi che quella del sistema è davvero bella. Lei sa come funziona? Non ho dubbi. Forse si riferisce ad un social media manager che scriveva, di fatto, comunicati stampa senza averne titolo e diritto? Forse si riferisce all’accordo che era stato raggiunto con un giornalista di questa città per un ufficio stampa parallelo a quello ufficiale che ufficiale non poteva essere? Accordo che prevedeva 100 euro da parte di ogni assessore e 200 da parte del sindaco? O al sistema degli uffici stampa volanti? O forse al sistema dei video post Covid per raccontare la città? Oppure al sistema della partecipate che vengono azionate per finanziare manifestazioni senza alcun reale valore? Per riassumere: fino a quando sarà questo, assessore, con questo modo di fare, con questi attacchi sterili lei non metterà “piede” su Social. Per mia libera scelta, che lei, “parlando da giornalista”, dovrebbe apprezzare e rispettare. Social è una cosa seria!                                                                  V.M.

Notizie Correlate