AEROPORTO DI BIRGI, IL BILANCIO 2023, LA REGIONE E LA SFIDA DI OMBRA

23 Luglio 2024

A scanso di equivoci e soprattutto per mettere a tacere interpretazioni interessate – in negativo – sull’aeroporto di Birgi, nella relazione che accompagna il bilancio di esercizio 2023 si fa un preciso e dettagliato riferimento a quel che è accaduto nell’estate dell’anno scorso. Quel che è accaduto rimanda all’incendio dello scalo di Catania. Incendio che determinò la crisi del sistema aeroportuale dell’Isola. Che c’entra Catania con Birgi? C’entra eccome! Perché per oltre 25 giorni il “Vincenzo Florio” ha aiutato l’altro scalo, come dire, a “smaltire” voli ed a gestire passeggeri. Collaborazione che ha portato ad un primo dato. Birgi ha “accolto” circa 120.000 passeggeri. Dato che consente d’introdurre un primo elemento di chiarezza. Birgi, nel 2023, ha superato la soglia di un milione di passeggeri senza i cosiddetti voli catanesi. La matematica non è un’opinione. L’anno scorso l’aeroporto trapanese ha raggiunto quota 1.332.860 passeggeri. Fatta la sottrazione è evidente che Birgi avrebbe superato l’obiettivo di un milione di passeggeri anche senza la supplenza a Catania. C’era chi aveva messo in discussione lo spartiacque del fatidico milione. Ed è stato smentito. C’è un altro dato interessante, anzi, ancora più importante anche se meno mediatico. L’Airgest – società di gestione dello scalo trapanese – ha chiuso il bilancio 2023 in attivo di 505.306 euro. Un deciso cambio di rotta, frutto di un piano di risanamento datato 2020 e poi riaggiornato in corso d’opera. Bilancio non più in rosso, dunque. Elemento di preoccupazione che ha spesso fatto pensare al peggio per il “Vincenzo Florio”, controllato per oltre il 99% dalla Regione. Domanda ricorrente? Fino a quando la Regione seguirà la strada dell’aumento di capitale per rispondere alle perdite? Intanto c’è da dire che la Regione non ha mai fatto mancare il suo supporto, in parallelo, il territorio si è sempre girato dall’altra parte. Il bilancio del 2023 non è più in rosso. Una inversione di tendenza storica. Numeri – +49,48% rispetto al 2022 nel traffico passeggeri; aumento di quelli nazionali del 45,03%, e degli internazionali del 58,50%; +19,60% del traffico movimenti – che confermano che Birgi non è un accidente della storia, che ha un presente ben definito e può avere un futuro di sostanza. C’è di più. L’aumento dei passeggeri consegna all’Airgest ed ai suoi amministratori , oltre che alla proprietà, il compito di consolidare il capitale della società, così come previsto dalla legge. Serve un’assemblea straordinaria per riportare il capitale almeno alla sua nuova dotazione minima rispetto al volume di traffico. Di conseguenza i prossimi anni della governance dell’aeroporto dovranno essere indirizzati alla conferma del piano di risanamento ed al potenziamento del capitale. Potrà anche stare antipatico a tanti, potrà essere spesso in balia delle dinamiche politiche regionali e locali, ma c’è un protagonista del nuovo rilancio di Birgi. Si tratta del presidente Salvatore Ombra. Ha testardamente difeso le sue idee ed i numeri dicono che ha avuto ragione lui. Nella relazione al bilancio si fa cenno alle certezze dell’aeroporto. Certezze che indicano un percorso da seguire ben definito, senza voli pindarici. “Proseguendo il trend già avviato a partire seconda metà
dell’esercizio 2022 – si legge nella relazione -, lo scalo di Trapani attraverso l’ormai noto coinvolgimento degli shareholders della società, in particolare del socio di maggioranza Regione Siciliana, ed agli accordi pluriennali siglati con i vettori aerei, ha registrato nel corso nel 2023 un costante e netto miglioramento dei propri risultati, operativi e reddituali, che ha dato un inedito slancio industriale allo scalo, ormai imprescindibile volano economico di parte del territorio regionale, nonché fondamentale strumento di mobilità e di sviluppo a servizio delle esigenze sociali sanitarie e di istruzione del territorio”. Ed ancora: “Agli importanti risultati registrati attraverso l’utilizzo degli strumenti di incentivo al traffico ex legge regionale 14/2019 si
affiancano infatti le ulteriori misure di sostegno all’operatività messe in campo attraverso la legge regionale 09/21, la legge regionale 16/22 ed in ultimo, nel mese di febbraio la legge regionale 2/2023, con le quali vengono stanziate risorse che garantiranno per i prossimi anni continuità operativa con costante ma non traumatica crescita dei volumi di passeggeri e dei
movimenti aeromobili serviti dalla società. Gli accordi sottoscritti e rinnovati nel 2023 con uno tra i più importanti player del settore, ed una costante attività di Aviation marketing, hanno così condotto lo scalo al superamento di 1,3 milioni di passeggeri, in linea con il piano industriale e di risanamento, approvato dalla compagine azionaria”. Ombra è stato l’artefice del ritorno di Ryanair e continua ad essere un punto di riferimento per tenere la compagnia irlandese ancorata allo scalo trapanese. Tutto il resto rischia di essere poco più che chiacchiera.

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