Il Ministero dell’Ambiente non molla la presa ed in provincia di Trapani è ancora una volta allarme rosso. Le aree di Fulgatore, frazione del Comune capoluogo, e Segesta, che ospita uno dei Parchi archeologici più importanti al mondo, continuano a far parte dell’elenco dei siti idonei per la realizzazione di un deposito di scorie radioattive. Nell’elenco altre 49 opzioni, ma c’è un dato fortemente politico. Il territorio ha alzato le barricate rispetto a questa ipotesi. Ha anche presentato le sue controdeduzioni, si è riunito in sedute consiliari straordinarie ed aperte, ma non è riuscito a modificare il percorso intrapreso da Roma. Nella Carta nazionale delle Aree Idonee, Fulgatore e Segesta sono ancora lì. Da qualche ora è cominciato un passaparola sui social per la mobilitazione. L’appuntamento è per domenica prossima alle 10 a Segesta. Il Comitato “Mai depositi radioattivi in provincia di Trapani” è al lavoro per organizzare una manifestazione di protesta. Sarà una catena umana attorno al Tempio ha ribadire il no secco di istituzioni, forze politiche, consiliari, sindacali e imprenditoriali e dell’intera comunità trapanese. Una mobilitazione di massa che ha l’obiettivo di respingere anche la sola ipotesi di realizzazione del deposito. Ci si trova di fronte ad un attacco alle opportunità di sviluppo di un’area della Sicilia che ha deciso di puntare sul turismo e sulla valorizzazione dei suoi siti culturali.
CALATAFIMI, DEPOSITO SCORIE RADIOATTIVE. UNA CATENA UMANA PER DIRE NO
4 Aprile 2024
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