EMERGENZA IDRICA, TRA ATI, GESTORE UNICO, TARIFFE E COMMISSARIAMENTI

2 Marzo 2024

Due consigli comunali straordinari ed aperti per l’emergenza idrica, prima a Trapani ed il giorno dopo ad Erice. Tante polemiche e poca sostanza, perché la sostanza sta da un’altra parte. Sta nell’Assemblea Territoriale Idrica che comprende i 25 Comuni della provincia e che è presieduta dal sindaco di Calatafimi-Segesta Francesco Gruppuso (nella foto). L’ATI ha anche un consiglio d’amministrazione. Ne fanno parte i primi cittadini di Santa Ninfa (Carlo Ferreri), Buseto Palizzolo (Francesco Poma), Trapani (Giacomo Tranchida) e Marsala (Massimo Grillo). Gruppuso è stato eletto presidente dell’ATI il 29 giugno dell’anno scorso. Ha partecipato al consiglio straordinario del capoluogo ed ha delineato le condizioni dell’ATI. L’Assemblea in questione è uno strumento strategico nella gestione del sistema idrico. I progetti ed i finanziamenti delle opere che servono per rimettere in sesto le condotte, per dare dignità alle reti idriche, per definire gli equilibri finanziari del sistema, alias tariffe, passano tutti da lì. Il presidente Gruppuso, nel suo intervento, ha messo alcuni paletti. Il primo: l’ATI è stata commissariata dalla Regione perché non è riuscita ad indicare il gestore del sistema idrico integrato. Compito che è stato affidato alla commissaria Barresi. Le opzioni sono tre. Il sistema può essere governato in house providing – dunque con una gestione diretta dei Comuni -, con un impegno misto pubblico-privato oppure con una soluzione totalmente privata. I Comuni – dopo una lunga discussione – hanno dato come indirizzo politico quello della gestione mista (51% pubblica, 49% privata. L’ipotesi in house avrebbe comportato una compartecipazione degli enti locali pari a 55 milioni di euro. L’ATI è stata commissariata, sempre nel 2023, anche per la gestione delle sue strutture, che non ci sono. Il commissario Corsaro si è però dimesso. Gruppuso ha sottolineato che l’ATI trapanese non ha rispettato nessuna scadenza e “potrebbe subire un commissariamento nazionale anche domani mattina”. Ed ancora: “Stiamo recuperando 4 anni in pochi mesi”. Da qui il secondo paletto. Gruppuso ha trovato l’ATO simile ad un contenitore vuoto, senza alcuna struttura. “Quasi il nulla”. Da qui una corsa contro il tempo per concretizzare il percorso previsto per legge. L’ATI ha avuto in precedenza due presidenti, il primo è stato l’ex sindaco di Partanna ed ex deputato regionale Nicola Catania e poi l’ex sindaco, oggi consigliere comunale di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo (eletto nel 2018). Il terzo paletto di Gruppuso riguarda uno strumento fondamentale per il sistema idrico integrato: il Piano d’Ambito. “Il Piano in questione – ha sottolineato – è stato approvato il 31 dicembre del 2021 in disequilibrio totale”. Il Piano d’ambito può essere considerato il Piano regolatore della gestione del sistema idrico della provincia di Trapani. Il presidente ha dovuto fare i conti anche con altre vertenze tecnico-amministrative: valutazione e rapporto ambientale, procedure di autorizzazione VIA-VAS, la cosiddetta condizione abilitante senza la quale non potranno essere utilizzati i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e che è propedeutica ai passaggi sottolineati. “Dal primo febbraio – ha dichiarato Gruppuso – c’è la struttura tecnica”. Ed è stata inoltre messa in campo una sorta di triangolazione tra la neo struttura, chi ha definito il Piano d’ambito ed Invitalia. Dato significativo: “Entro marzo il Piano dovrebbe essere in equilibrio”. Mentre la condizione abilitante VIA-VAS potrebbe arriva a giugno. Da qui una previsione del presidente: “A fine anno gara ed individuazione del gestore”. Il sindaco di Calatafimi-Segesta ha inoltre voluto rimarcare alcuni elementi decisivi per il futuro dell’ATI e del sistema idrico trapanese: la prima fase, quella di avvio, deve necessariamente prevedere un contributo a fondo perduto della Regione. “Ritengo – ha detto – che non sia un problema perché la Regione l’ha già concesso alle altre ATI”. Oltre a Trapani, anche Siracusa e Messina sono ancora sprovviste di gestore unico. C’è un serio problema legato alle tariffe con il sistema a regime. Gruppuso ha voluto accompagnare questa preoccupazione con un dato di fatto: “L’utente non è abituato a pagare la fonte idrica”. Le stime e le previsioni sulle tariffe sono allarmanti. Potrebbero infatti abbattersi sulle comunità costi insopportabili. E’ una vertenza aperta che va affrontata e che riguarda l’intero sistema siciliano. Ed a proposito di Sicilia, Gruppuso ha voluto stigmatizzare un problema sempre più serio, quello della siccità: “C’è una sofferenza d’acqua che riguarda l’intera Isola”. Il sindaco ha ampliato l’emergenza anche al Sud, arrivando fino in Spagna. Siccità che ha bisogno di essere combattuta con una strategia che al momento non c’è.

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