Quello di Maurizio Miceli è stato un impegno assunto con le conclusioni del suo intervento al congresso: “Dopo il voto, un partito più unito e più forte”. Ma fino alle 20 sarà un partito che deve confrontarsi e votare su due proposte alternative, la sua e l’altra dell’ex deputato regionale Livio Marrocco. Miceli ha ripercorso le tappe che hanno portato prima alla sua nomina al vertice del partito – “Mi è stato chiesto prima da Carolina Marchi e poi da Giorgia Meloni” – e alla gestione di fasi politiche difficili. “Non potevo — ha aggiunto – affidarmi alla mia esperienza perché ero inesperto. Ma mi sono messo in gioco, anche con il sostegno di un’esperienza politica repubblicana”. Non l’ha nominato ma si riferiva all’ex presidente del consiglio provinciale Peppe Poma, presente ai lavori del congresso che si è aperto stamattina nella sala conferenze dell’Hotel Crystal. Miceli ha rivendicato il buon risultato di Davide Brillo a Castelvetrano nel 2019: “Abbiamo raggiunto il 9% con una battaglia identitaria”. Tra i risultati della sua gestione ha messo in campo anche i voti delle Europee. Così come alle Regionali: “Siamo riusciti ad ottenere il seggio con l’elezione di Nicola Catania”. Il coordinatore uscente ha poi fatto riferimento alla sua candidatura a sindaco di Trapani ed è tornato ad attaccare l’assessore regionale Mimmo Turano: “Ha fatto quel che ha voluto ad Erice, ad Alcamo ed a Trapani e gli è stato consentito. Perché diciamola tutta, senza i suoi voti e quelli dei suoi amici, Tranchida non avrebbe vinto, oggi parlerebbe da questo palco il sindaco di Trapani. Mi aspettavo dal partito fuoco e fiamme. Pensavo ad una mozione di sfiducia ed invece non è successo nulla”. Nel buongoverno del partito, Miceli ha inserito la scelta degli assessori designati: “Su suggerimento di Nicola Catania, ho deciso di nominare Peppe Bica, che è stato un valore aggiunto della nostra campagna elettorale”. Non ha citato per caso Bica, che è uno dei suoi oppositori più agguerriti. Miceli ha messo sul campo pure un po’ di numeri: “Siamo cresciuti. Abbiamo circa 40 consiglieri comunali e possiamo contare su 17 Circoli sui 25 Comuni della provincia”. Il dirigente di FDI ha anche fatto cenno alla sua esperienza consiliare: “Ho cominciato da inesperto, ma ho trovato un fratello maggiore in Gaspare Gianformaggio ed uno zio in Nicola Lamia”. Tra i punti politici su cui concentrare l’attenzione dopo l’esito del congresso ha annoverato il ripristino delle Province e la questione aperta dei nuovi confini: “Si sta riaprendo il confronto sulle fusioni, presto nascerà la nuova Pescara, ma anche la nuova Lecce”. Nell’agenda di Miceli, infine, le condizioni dei Comuni: “Non possono essere lasciati al loro destino”.
CONGRESSO PROVINCIALE FDI/2, MICELI: “RAGGIUNTI RISULTATI IMPORTANTI”
25 Novembre 2023
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