EX PROVINCE, CINQUE STELLE: “NON C’E’ TRACCIA DELLA RIFORMA A ROMA. RISCHIO IMPUGNATIVA”

22 Novembre 2023

Il Movimento Cinque Stelle prova a fare chiarezza sul via libera della Commissione Bilancio dell’Ars al disegno di legge per il ripristino dell’ex Province e l’elezione diretta dei vertici istituzionali. “La reintroduzione dell’elezione diretta dei presidenti delle Province – scrivono i componenti grillini della Commissione – è carta straccia finché non avverrà il superamento della legge Del Rio che spetta al Parlamento nazionale”. Gli onorevoli Martina Ardizzone e Angelo Cambiano e Nuccio Di Paola s’interrogano ed interrogano: “Come faranno ad evitare il rischio impugnativa? Ancora oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta, nonostante più volte abbiamo posto il quesito al governo regionale”. Se infatti la legge regionale viene approvata prima della modifica nazionale il governo Meloni potrebbe impugnare la legge siciliana. L’assessore all’Economia Marco Falcone ha espresso il parere positivo del governo Schifani all’emendamento che prevede nuovi stanziamenti per indire le elezioni e ripristinare gli organi politici negli enti locali di area vasta. La Lega che ha spinto per accelerare i tempi considera possibile tornare al voto già nel 2024. Ma i grillini frenano e tornano a parlare delle mosse politiche nella Capitale: “A Roma  pare non vi sia traccia di questa volontà; la manovra di bilancio adesso in discussione non ha previsioni di spesa in funzione della riforma sulle Province, il che ci fa facilmente intuire che il governo Meloni ha rimandato l’argomento a data da destinarsi. A questo punto, non comprendiamo le volontà del governo Schifani. Giungere ad indire le elezioni, sulla base di accordi informali tra Roma e Palermo, senza che la Delrio sia stata ribaltata, rischierebbe di scatenare contenziosi su contenziosi fino alla pronuncia dell’incostituzionalità. Morale, per la bramosia del centrodestra di aumentare poltrone, andiamo incontro all’ennesima impugnativa”. Il centrodestra sostiene che il governo Meloni è a conoscenza delle scelte siciliane e che non impugnerebbe la legge.

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