L’operazione antimafia “Scialandro” ha portato all’arresto in carcere di Mario Andrea Buzzitta, Giuseppe e Santo Costa, Pietro Armando Bonanno, Gaetano Gigante, Luigi e Vittorio Giuseppe Grispo, Carlo Guarano, Francesco Lipari, Paolo Magro, Giuseppe Maltese, Vito Manzo, Giuseppe Maranzano, Vito Mazara, Andrea Internicola, Roberto Melita e Francesco Todaro. Si trovano invece ai domiciliari Gaetano Barone, Mario Mazzara, Giuseppe Zichichi e Mariano Minore. Le accuse a vario titolo sono di associazione mafiosa, di concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, estorsione ed intestazione fittizia di beni. L’attenzione di DIA, Polizia e Carabinieri si è concentrata sui contributi che il Comune distribuiva durante la fase pandemica e sulla gestione di alcuni appalti pubblici. Nella nota stampa della DIA è stato inoltre sottolineato che “il controllo socio-economico del territorio veniva attuato attraverso estorsioni ed intimidazioni nei confronti dei titolari di aziende agricole per dissuaderli dall’acquisto di terreni finiti nel mirino dei sodalizi mafiosi”. Il contesto che emerge dall’operazione e di un Comune ed un territorio saldamente nelle mani dell’organizzazione mafiosa. L’ex vicesindaco Guarano, in una intercettazione, ha anche dileggiato i giudici Falcone e Borsellino, offendendoli nel giorno del trentesimo anniversario della Strage di Capaci.
