Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Perché l’assessore alle Finanze del Comune di Trapani Alberto Mazzeo è un raro esempio di politico naif. Porta in consiglio – ancora la seduta deve essere convocata – il bilancio consuntivo 2021 con due anni di ritardo ma chiede all’opposizione di fare presto. Ha infatti chiesto la collaborazione della minoranza “per accorciare i tempi burocratici”. Aggiungendo. “I consiglieri, infatti, hanno diritto a 20 giorni di tempo per studiare l’atto dopo che lo stesso sia stato analizzato dai Revisori dei Conti. Se hanno veramente a cuore la città di Trapani, possono rinunciare o accorciare questo periodo studiando l’atto parallelamente ai Revisori dei Conti”. Quindi 8 consiglieri su 24 devono mostrare responsabilità, evitare ritardi e, visti i numeri, fare approvare prima possibile il consuntivo 2021 per non essere considerati contro la città. Mentre chi non riesce a fare un bilancio da 2 anni ha pure la presunzione di dettare i tempi. Ecco perché un assessore così va salvaguardato come patrimonio del territorio. Difficile trovarne un altro simile da altre parti. Consuntivo che l’amministrazione aveva presentato prima delle elezioni giocandoci in campagna elettorale per ritirarlo qualche tempo dopo perché non reggeva. Le dichiarazioni sul nuovo consuntivo del sindaco Giacomo Tranchida e dell’assessore Mazzeo indicano gli “avversari” che hanno frenato l’amministrazione: ci sono “le difficoltà ereditate dal periodo pandemico”. Poi le precedenti amministrazioni: “La giunta ha approvato il bilancio consuntivo 2021, che mostra un disavanzo di 1 milione e 678 mila euro, dovuto principalmente all’estinzione di residui attivi risalenti nei decenni scorsi. Senza questo fardello, il 2021 si sarebbe chiuso in attivo di 200 mila euro, segno della buona gestione dell’amministrazione”. C’è anche un terzo “avversario”, il Comune di Misiliscemi per gli altri strumenti finanziari mancanti: “Siamo già a buon punto con l’accertamento dei residui 2022, ove opereremo con ulteriore sterilizzazione di datati presunti crediti, e la bozza del bilancio di previsione 2023-2025. Pesa però il macigno finanziario del credito di quasi dieci milioni da parte del Comune di Misiliscemi: sono tutti servizi anticipati e pagati per conto di Misiliscemi in conseguenza della separazione dei Comuni e delle procedure. Auspichiamo comunque una ricomposizione bonaria, diversamente agiremo a tutela dei cittadini contribuenti trapanesi”. Quindi, storicamente, stiamo passando dall’autodeterminazione dei popoli – durante il referendum – alla carta bollata ed agli avvocati. La fretta di Mazzeo ha una meta che viene sottolineata anche dal primo cittadino: “L’obiettivo è quello di approvare tutti i documenti fiscali arretrati entro il 31 dicembre 2023, in modo da allineare il Comune agli standard normativi e poter programmare al meglio le spese future”. Tranchida definisce i veri rapporti di forza: “Abbiamo dimostrato di avere a cuore il bene della città e dei suoi cittadini, nonostante le continue polemiche e gli attacchi infondati della minoranza, che cerca solo di creare confusione. Chiediamo il sostegno e la collaborazione di tutti i trapanesi per portare avanti il progetto di rilancio della città, basato sulla trasparenza, sull’efficienza e sulla partecipazione”. Di conseguenza sono sempre questi otto della minoranza a bloccare, ad infastidire l’amministrazione che però viaggia con ritardi storici, questi sì mai verificatesi. Ma… ci sono i responsabili!
TRAPANI, L’ASSESSORE NAIF E L’AMMINISTRAZIONE “OSTAGGIO” DELLA MINORANZA
21 Ottobre 2023
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