L’opposizione fa la sua parte e denuncia. Ma l’elenco che è tornata a presentare è da pelle d’oca, qualunque sia la posizione nei confronti dell’amministrazione del sindaco Giacomo Tranchida. A fine ottobre 2023 mancano ancora all’appello il conto consuntivo del 2021, il bilancio di previsione 2022, il relativo consuntivo ed il bilancio di previsione 2023. La maggior parte dei Comuni siciliani è in difficoltà, ma in questo caso, e per quanto riguarda il capoluogo, si va oltre le difficoltà. Anche perché gli altri enti locali stanno provando ad andare avanti, il Comune di Trapani continua a rimanere fermo e legato soltanto all’effetto annunci di qualche tempo fa, che non hanno sortito alcun dato concreto. L’elenco degli strumenti finanziari mancanti rimane infatti sempre lo stesso. L’opposizione rimarca il no della maggioranza ad una seduta straordinaria sui bilanci che non ci sono e rimarca anche la nomina del commissario ad acta Giovanni Cocco, che dovrà: “valutare sia dal punto di vista dell’organizzazione degli uffici, che da quello prettamente procedurale, le adeguate soluzioni tecnico-amministrative per pervenire all’approvazione dei principali strumenti finanziari la cui carenza determina gravi criticità nell’attività dell’ente”. Poche righe che, pur nel burocratichese della Regione, esprimono un certo imbarazzo e soprattutto smentiscono la rappresentazione di questi anni dell’amministrazione. Non si può amministrare bene senza bilanci. E non si può certo essere efficienti senza bilanci. Dati di fatto che sindaco, giunta e maggioranza non hanno mai preso in considerazione. Al contrario hanno garantito sul buon funzionamento, nonostante tutto, del Comune. La Regione certifica, con la nomina commissariale, che non è così. L’opposizione, già che c’è, affonda il colpo: “Non hanno ritenuto di comunicarci, anche soltanto per le vie brevi, l’ennesima bocciatura dei revisori del conti sul riaccertamento ordinario e straordinario dei residui attivi e passivi ai fini della formazione del rendiconto 2021”. Critica che apre una questione politica. Il tempo stringe. L’amministrazione Tranchida, entro il 31 dicembre, qualcosa dovrà pur farla e forse sarà chiamata a presentare il consuntivo del 2021 con il parere negativo dei revisori dei conti. Avrà il coraggio politico di farlo se il parere rimarrà contrario? Il consigliere di Fratelli d’Italia Maurizio Miceli sottolinea un altro elemento di crisi: “Sia chiaro ai trapanesi che i costi dei commissariamenti che si sono avvicendati, anche quest’ultimo, sono a carico del Comune, quindi di tutti noi e, a questo punto, ci chiediamo che senso abbia avere un assessore al Bilancio. Alberto Mazzeo, totalmente esautorato, che strapaghiamo grazie ai voti della maggioranza Tranchida-Bianco che, nonostante, la disastrosa situazione del Comune non ha trovato di meglio da fare che aumentare le indennità di sindaco, assessori e presidente”.