Trentuno anni ed una storia ancora da scrivere fino in fondo e soprattutto nei particolari: la strage mafiosa di Via D’Amelio. Così è l’Italia se vi pare. Oggi è il giorno della testimonianza e del ricordo, anche di qualche passerella che non fa mai male. E’ comunque dovere delle istituzioni ricordare, così come ha fatto l’ANCI Sicilia con il Presidente Paolo Amenta e con il segretario Mario Emanuele Alvano. “Abbiamo il dovere di ricordare – si legge in una nota – un uomo giusto che ha sacrificato la propria vita per rendere migliore la nostra Isola, ma, ciò che è ancora più importante, dobbiamo trasferire l’eredità, che ci ha lasciato il giudice Borsellino, ai nostri figli e ai nostri nipoti per dare alle giovani generazioni un messaggio di impegno e di futuro nel rispetto della legalità e dei diritti di tutti, senza discriminazione alcuna”. In via D’Amelio giudice Paolo Borsellino persero la vita anche i componenti della sua scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi. Presidente e segretario ANCI provano a garantire su un punto: “Saremo in grado di tenere vivo il suo ricordo lottando con forza, in questa terra difficile, per mettere al centro l’interesse generale, evitando inutili divisioni”.
