TRAPANI, LE NOTTI BIANCHE, TRANCHIDA, MICELI ED UNA DOMANDA SENZA RISPOSTA

5 Settembre 2022

Tre giorni di Notti Bianche. L’amministrazione comunale soddisfatta e pronta a mostrarlo con post, foto, commenti. Il sindaco Giacomo Tranchida contrariato per la “serrata” di alcuni commercianti e dei locali che l’hanno definita “falsa”, perché le deroghe (immissioni sonore, alias “casino” scambiato per musica) erano soltanto per gli spettacoli organizzati e promossi da Palazzo d’Alì. Il primo cittadino è andato all’attacco: “La cultura della musica non può essere ostaggio di qualcuno”. Ed ancora: “Tale serrata, quale strumentale e incomprensibile forma di protesta nei confronti dell’amministrazione comunale, verosimilmente fomentata da qualcuno abituato ad agire e farsi i fatti e interessi propri  in barba alle leggi, anche quelle del buon senso, non porta che danno agli stessi promotori”. L’oggetto del contendere è chiaro. Così com’è chiara la reazione di Fratelli d’Italia che si schiera con i commercianti che hanno promosso la serrata. E lo fa con il suo coordinatore provinciale Maurizio Miceli: “Gli esercenti del centro storico sono i pilastri che gli hanno ridato vita, che hanno contribuito ad abbellirlo, a manutenerlo, con sacrifici, investimenti, nonostante l’assenza costante di controlli patita negli ultimi anni, gli annosi confronti/scontri con i residenti, mai risolti col buonsenso prima e con le regole poi dall’amministrazione. Il loro operato vale più di qualsiasi estemporanea, tardiva, disorganizzata, sgangherata iniziativa targata Tranchida. Sindaco che li mortifica, trattandoli come cinici e spietati concorrenti, adusi alla violazione sistematica delle regole, un uomo che si rifugia sempre nella logica dell’insulto, mai del confronto”. Miceli torna sul problema: “L’ordinanza del sindaco prevedeva musica a più non posso, dj set e quant’altro, tutto giusto, ma solo per gli eventi organizzati dal Comune con l’Ente Luglio, al contrario i decibel e i concerti dei privati, stoppati dall’autorità, sono abusivi. Lo scontro è dunque frontale e non ci sarà occasione di mediazione e di sintesi. La contrapposizione è così netta che nessuno però si pone un’altra questione. Quella della qualità delle tre Notti Bianche. Nessuno s’interroga su ciò che è andato in “onda”. In questa città c’è uno strano concetto di divertimento, una strana concezione di cos’è musica, di cosa può essere un percorso anche popolare delle manifestazioni che si mettono in cantiere. E’ questo il target di un capoluogo di provincia? Ma questa è un’altra storia, meglio dividersi in guelfi e ghibellini sulle tre Notti Bianche.

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