CRISI AGRICOLA, IL DOCUMENTO DEI SINDACI. VENUTI: “CONDIZIONE INACCETTABILE”

3 Luglio 2022

I sindaci trapanesi si schierano. La vertenza è decisiva: “Un nuovo e più deciso intervento statale sulle accise relative al carburante agricolo, ma anche un sostegno economico con contributi a fondo perduto per le aziende costrette a subire i rincari del greggio. Sindaci pronti a chiedere un intervento urgente del governo nazionale ma anche di quello regionale. Il documento è stato sottoscritto da tutti i primi cittadini del territorio su sollecitazione del sindaco di Salemi Domenico Venuti. “La crisi generale del settore agricolo – si legge nella nota – si aggrava ancor di più in un regione come la nostra, lontana dai mercati più ricchi del Nord Italia o europei e con gravi ed evidenti carenze infrastrutturali in termini di viabilità ordinaria e rurale ed efficienza delle reti idriche. La gravità della situazione che si evidenzia è sotto gli occhi di tutti nella fase attuale, nella quale gli alti costi generalizzati rendono impossibile per l’agricoltura siciliana rispondere alla carenza di grano ed altri cereali che la guerra sta facendo registrare nei mercati nazionali ed esteri”. Ed ancora: “Diventa necessario e non più rinviabile un intervento organico e coordinato di tutti gli attori istituzionali che possiedono competenze dirette in materia agricola”. C’è un caso nel caso, la questione frumento. Per i sindaci è necessario “tutelare e implementare un prodotto di eccellenza” attraverso un incremento in sede europea della quota di mercato cerealicolo destinata ai nostri agricoltori, che in questo momento assumono un ruolo strategico e cruciale per la sicurezza alimentare nazionale e globale”. I sindaci chiamano in causa anche la Regione invitandola a destinare “adeguate risorse sulla viabilità rurale, da decenni abbandonata ed in più punti impraticabile, supportando direttamente o avocando temporaneamente le funzioni spettanti ai Liberi consorzi, spesso privi di personale e competenze”. La nota fa riferimento anche alla necessità di “una seria riforma dei consorzi di bacino ed irrigui stornando una parte delle risorse del Recovery per progetti di rifacimento delle reti irrigue e del sistema delle dighe. E’ inammissibile che per problemi burocratici si scelga di svuotare, anche solo in parte, gli invasi, invece che utilizzare l’acqua per le colture, specie in una forte fase di siccità”.

Notizie Correlate