ERICE, CRISI CANTIERE. L’APPELLO DI ODDO TROVA LA SPONDA DI GUAIANA
1 Febbraio 2022
L’appello di Nino Oddo sembra avere colto nel segno. “Amo Erice” s’è fatta sentire con il presidente del consiglio Giuseppe Guaiana. La sintesi della sua nota è pressappoco questa: fermiamoci, non bruciamo candidature su candidature, ripartiamo dall’inizio perché il progetto, per essere vincente, non può avere come riferimento l’unità della coalizione, dunque del Cantiere. Guaiana ha registrato nelle ultime ore “la tendenza a manifestare singoli personalismi. Vogliamo credere che queste sono solo manifestazioni per cercare di imprimere un’accelerazione ad un concetto di sintesi”. Il presidente mette subito le cose in chiaro per arrivare alla sintesi in questione: “Nella sua centralità di posizione, Amo Erice non si confronta su chi ce l’ha più lungo l’elenco delle possibili liste, ma abbiamo bene in mente che l’unica discriminante è lo spoglio dei voti post-elettorali. Recenti vicende elettorali in provincia ci dicono solo questo”. Premessa utile per il rilancio: “Intendiamo proporre di allargare nuovamente il campo a tutte quelle forze che per qualsiasi motivo non hanno partecipato ai tavoli di discussione, volendo così superare ogni tipo di controversia”. Il Cantiere, dunque, ad un passo dal fallimento, dovrebbe invertire decisamente la sua rotta per chiarirsi al suo interno ma soprattutto per aprire a chi ne è ancora rimasto fuori. Un posto in prima fila in quest’ambito potrebbe averlo l’Udc che è stata più che mai attiva nelle ultime ore. Guaiana aggiunge un altro tassello per ridare forza al Cantiere: “L’idea che sia una coalizione fatta contro qualcuno non fa parte del nostro dna, quindi ritorniamo a lavorare veramente tutti insieme”.
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