L’affondo del capogruppo all’Ars del Partito Democratico Giuseppe Lupo è durissimo: “Dopo due anni di pandemia, in Sicilia siamo arrivati agli Ospedali da campo: è la conferma del fallimento del governo regionale guidato da Musumeci che, non solo nella gestione della sanità, continua a dimostrare limiti imbarazzanti”. Ed ancora: “La notizia della protesta delle ambulanze a Palermo e delle tensostrutture installate in diversi ospedali dell’Isola, ha fatto il giro d’Italia. E come se non bastasse ci sono le Usca in tilt, sindaci senza sostegno né strumenti per evitare la zona arancione nei loro Comuni, migliaia di siciliani in casa in attesa di poter fare un tampone, medici di famiglia sotto pressione. Una situazione inaccettabile dovuta non solo alla pandemia ma soprattutto all’incapacità del governo Musumeci nella gestione dell’emergenza Covid”. In una nota congiunta il Presidente Musumeci e gli assessori Roberto Lagalla (Pubblica Istruzione) e Ruggero Razza (Salute) hanno provato a fare un po’ di ordine su alcuni punti dell’emergenza: “Le misure urgenti proposte dal governo nazionale per il tracciamento dei contagi da Covid 19 nella popolazione scolastica prevedono approcci differenziati in relazione al numero degli studenti positivi, alla tipologia del ciclo educativo ed allo stato vaccinale dei singoli. A questo è necessario attenersi in Sicilia. Infatti, le norme vigenti consentono alle Regioni d’intervenire con decisioni autonome solo nel caso di zone arancione o rosse. La Sicilia, come si sa, è nella fase attuale in zona gialla, quindi deve applicare le norme nazionali”. I tre aggiungono: “Il governo della Regione siciliana conferma di operare secondo le disposizioni del governo nazionale, con l’obiettivo di garantire lo svolgimento delle attività didattiche in presenza ed in sicurezza, a partire da lunedì”. Ma nel frattempo, con una ordinanza, Musumeci ha messo in zona arancione una serie di Comuni che avranno così la facoltà di procedere con la didattica a distanza, previa ordinanza del sindaco e su conforme parere dell’Autorità sanitaria”.