ISOLE MINORI, COLLEGAMENTI MARITTIMI, LA RICHIESTA DI TRE SINDACI

23 Dicembre 2021

La sintesi è questa: le isole minori, cosiddette minori, che di minore hanno poco, sono sempre più abbandonate a se stesse e colpite su un punto fondamentale: i collegamenti. Quella dei sindaci di Favignana, Leni Salina e Santa Maria non è soltanto una nota ma un atto di denuncia che è sul tavolo del Presidente del Consiglio dei Ministri, dei Ministri competenti nei settori in materia ma anche della Regione. Una nota-denuncia che chiama in causa altri sindaci di altre isole minori: Lampedusa, Lipari, Malfa, Pantelleria ed Ustica. Una nuova nota-denuncia dal sapore antico. “Vogliamo rappresentare, congiuntamente – scrivono Francesco Forgione (Egadi), Giacomo Montecristo (Leni Salina) e Domenico Arabia (Santa Maria),  la preoccupazione della rimodulazione degli assetti marittimi a partire dal prossimo primo gennaio, sia per i collegamenti navali che per i collegamenti veloci d’interesse statale. Da quanto appreso, come anche riscontrabile nei portali delle compagnie di navigazione interessate, il settore Eolie e delle isole Egadi, vedranno la riduzione dei mezzi impiegati nel periodo invernale con conseguente peggioramento degli itinerari orari. A tale proposito si ritiene necessario ribadire che la mobilità degli abitanti delle isole da e verso la terraferma o inter isole, può essere esercitata esclusivamente mediante collegamenti marittimi, indispensabili per garantire il diritto alla mobilità e la continuità territoriale. La riduzione dei mezzi e conseguente rimodulazione degli orari che comportano riduzione di corse rappresentano un forte disagio per gli utenti e in particolare per pendolari, studenti, lavoratori, oltre che per il trasporto delle merci e degli autoveicoli, mettendo a rischio anche la regolarità dei rifornimenti di prodotti di prima necessità”. Ed ancora: “Modificare l’impianto attuale dei collegamenti marittimi d’interesse statale, dopo la gara riguardante l’affidamento dei servizi integrativi d’interesse regionale, andata deserta, e senza un maggior approfondimento specifico con le amministrazioni locali interessate, che sempre meno vengono coinvolte sia dallo Stato che dalla Regione nelle decisioni che riguardano i propri residenti, rischia di compromettere ulteriormente le già precarie condizioni sociali ed economiche e favorire il fenomeno di abbandono di questi territori insulari da parte della popolazione e in particolare da parte dei giovani. Le nostre isole, ove lo Stato è sempre più assente per il continuo taglio dei servizi statali nei territori insulari, per ultimo recentemente nelle isole Eolie è stato soppresso l’Ufficio di Registro, non possono essere oggetto di ulteriori tagli soprattutto in tema di mobilità”. Da qui la richiesta: “Chiediamo, ancora una volta, ai competenti Uffici della Regione Siciliana di voler sospendere l’applicazione dei nuovi itinerari orari e all’Assessore delle Infrastrutture e della Mobilità un incontro urgente di presenza per poter affrontare congiuntamente tale importante problematica, atteso che queste comunità isolane non possono subire ulteriori tagli che aggraverebbero i disagi al già precario equilibrio sociale di queste popolazioni”. L’invito ad un intervento urgente è esteso anche “al Presidente del Consiglio de Ministri, al Ministro per la Coesione Territoriale e al Presidente della Regione”. Serve: “Un loro autorevole personale interessamento, affinché le riduzioni paventate non vengano applicate prima che i sindaci delle isole interessate non vengano consultati in merito”.

 

 

 

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