Il voto nelle ex Province regionali e nelle Città Metropolitane è stato rinviato, ma con una novità di sostanza. La soluzione, individuata e condivisa dalle altre forze politiche – ha dichiarato la deputata del Movimento Cinque Stelle Gianina Ciancio – prevede che il controllo e l’indirizzo politico degli enti di area vasta passino ai sindaci, che dovranno costituire le Assemblee dei Liberi Consorzi e le Conferenze metropolitane, dotandosi di un regolamento provvisorio per il loro funzionamento, ad esempio le maggioranze per le deliberazioni. Assemblee e Conferenze dovranno insediarsi entro trenta giorni dall’approvazione della legge. Si concluderà quindi la lunga stagione dei commissari che hanno gestito in toto questi enti. Si tratta chiaramente di un regime transitorio, ma che copre un vuoto lasciato dal governo, finora incapace di proporre una soluzione mediata con la maggioranza”. Emendamento rivendicato anche dal parlamentare del Pd Anthony Barbagallo: “Insediare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della nuova legge su Città Metropolitana e Liberi Consorzi, le assemblee dei Liberi Consorzi e le Conferenze Metropolitane, di cui sono componenti tutti i sindaci facenti parte delle nove circoscrizioni provinciali”. “L’insediamento delle assemblee dei sindaci, nelle more della riforma resasi necessaria alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale consentirà ai primi cittadini la partecipazione diretta al governo delle ex Province”. Emendamento “bocciato” dal governo che, a sua volta, è stato “bocciato” dall’Aula e da una parte consistente della maggioranza che ha sostenuto la modifica alla legge di rinvio del voto. Da qui la richiesta di dimissioni che Barbagallo ha chiesto durante i lavori parlamentari: “Non ha più una maggioranza. Musumeci ne prenda atto e liberi la Sicilia dal suo governo inefficiente”. Da registrare che l’emendamento approvato in Aula avrebbe potuto consegnare alla provincia di Trapani il ruolo di apripista. In tempi non sospetti, e con diverse note politiche, l’ex vicepresidente dell’Ars Camillo Oddo aveva invitato i sindaci del territorio ad utilizzare lo strumento dell’assemblea del Libero Consorzio. Uno strumento che l’ex parlamentare proponeva per definire una sorta di cabina di regia che avrebbe potuto definire una strategia unitaria per fare quadrato sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Appello che i primi cittadini hanno lasciato cadere non comprendendone l’importanza e la sostanza.
EX PROVINCE, L’ARS APPROVA IL RINVIO DEL VOTO MA DA’ IL VIA LIBERA ALL’ASSEMBLEA DEI SINDACI
15 Dicembre 2021
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