ANCI SICILIA, UN INCONTRO CON I PREFETTI DELL’ISOLA PER LA CRISI FINANZIARIA DEI COMUNI

15 Novembre 2021

La sintesi attuale è pressappoco questa: i sindaci siciliani continuano a denunciare l’insostenibilità finanziaria dei loro Comuni, il Governo nazionale ha ascoltato le loro ragioni, lo stesso ha fatto il Parlamento ma come si legge in una nota dell’ANCI regionale: “Pur apprezzando gli importanti segnali di attenzione da parte, tra gli altri, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del Ministro dell’Economia Daniele Franco del Viceministro dell’Economia Laura Castelli, si è dovuta costatare l’assenza di atti concreti”. Per dirla tutta e fuori dal protocollo, finora soltanto chiacchiere. Da qui una nuova mossa dei sindaci. Hanno chiesto un incontro ai Prefetti dell’Isola. “Tale decisione – spiega la nota dell’ANCI Sicilia – è scaturita dall’assemblea del 13 novembre scorso, nel corso della quale è emersa, da parte di numerosi primi cittadini, anche la possibilità di eventuali dimissioni di massa nel caso in cui si riscontrasse l’assenza di iniziative legislative e finanziarie adeguate”. Caso eclatante che viene considerato come “una condizione drammatica che rischia di determinare una grave crisi istituzionale le cui conseguenze ricadrebbero inevitabilmente sui cittadini”. Nella lettera inviata ai Prefetti si sottolinea che “le gravissime  criticità finanziarie e organizzative hanno indotto l’ANCI Sicilia a proclamare una mobilitazione a partire sin dal 25 maggio scorso con l’approvazione di una identica delibera da parte di oltre 120  Comuni. Gli atti  adottati dalle giunte municipali sottolineavano l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo a fronte del progressivo aumento di enti che dichiarano il dissesto, che sono costretti a ricorrere ad un piano di riequilibrio e che manifestano altri elementi di sofferenza sul piano finanziario e delle problematiche di carattere organizzativo dovute alla carenza di figure professionali qualificate nelle piante organiche”. Questi i numeri denunciati dall’ANCI: “I posti vacanti nelle piante organiche dei Comuni siciliani sono circa 15 mila e tra questi circa 4.000 fra dirigenti e categorie D. Si comprende come in tali condizioni sia complesso erogare servizi di qualità a cittadini e imprese e particolarmente arduo utilizzare in maniera efficace le tante risorse della Programmazione Comunitaria 2021-2027 e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. La nota dell’ANCI aggiunge che si tratta di “una situazione che va avanti da parecchi mesi. Lo scorso 3 agosto, nell’ambito della Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali, si era tenuto un incontro, alla presenza dell’ANCI Sicilia e del Governo regionale  nel corso del quale era stato preso atto della gravissima situazione economico-finanziaria dei Comuni siciliani e della necessità di immaginare specifici interventi di carattere normativo e finanziario. A questo era seguita  la proposta  di attuazione dello Statuto siciliano contenuta nella delibera della Giunta regionale del 21 settembre in materia di perequazione finanziaria e armonizzazione dei sistemi contabili degli enti locali da parte della Commissione Paritetica per la Regione Siciliana che  aveva, inoltre,  previsto un rinvio del termine di approvazione del bilancio di previsione 2021-2023 e del Bilancio Consuntivo 2020 al 30 novembre 2021,  ma tale provvedimento non risulta ancora approvato”. L’ANCI ha anche manifestato a Roma con circa 150 sindaci che hanno chiesto l’emanazione di provvedimenti urgenti per superare le difficoltà che ostacolano la crescita economica dei territori. Ma finora non s’è mosso nulla e la situazione rischia di essere sempre più critica.

 

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