TRAPANI, FRATELLI D’ITALIA APRE IL FRONTE SUL MERCATO ITTICO

11 Novembre 2021

Fronte dal porto. Lo apre Fratelli d’Italia. Obiettivo: il mercato del pesce. Cosa non va? L’ordinanza numero 133 dello scorso 5 novembre del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida. Provvedimento che consente di trasferire il mercato ittico al dettaglio, quello che si trova nella tensostruttura, a pochi passi dal porto peschereccio, alla struttura comunale al chiuso, sita in via Cristoforo Colombo. Per Fratelli d’Italia si tratta di una “prepotente ordinanza”. Che porta con sé un elemento quanto mai negativo: “Mira a saltare ogni tipo di prassi che il caso prevede, dopo mesi di confronti infruttuosi con gli operatori della pesca totalmente scontenti dell’atteggiamento vago e pretestuoso dell’interlocutore, dopo la nomina, infruttuosa, e ad hoc di un assessore incaricato a gestire la questione e dopo il denaro pubblico speso per ristrutturare i locali comunali al chiuso”. La destra affonda il colpo: “Il sindaco Tranchida
trasferisce la situazione precaria e sul limite del legale, dallo stato all’aperto allo stato al chiuso”. La nota di Fratelli d’Italia riprende le motivazioni che il primo cittadino ha affiancato al suo provvedimento: “Nelle more che si concluda il procedimento amministrativo volto all’assegnazione dei banchetti prioritariamente agli operatori della piccola pesca”. Spiegazione che porta la destra cittadina a sottolineare che la nota di Tranchida “conferma la situazione totalmente improvvisata e precaria. A che scopo? Con quale criterio si è scelto di vanificare il lavoro svolto nei mesi addietro? La situazione è tanto grave e sotto gli occhi di tutti i cittadini”. Fratelli d’Italia denuncia quella che si presenta come una vera e propria anomalia: “Basta fare una passeggiata al porto peschereccio trapanese per notare che, ad oggi, ci sono praticamente tre mercati al dettaglio distinti e separati. Il primo, sito sotto la tensostruttura, che come ribadito dalla stessa amministrazione è senza alcun criterio igienico sanitario e totalmente sprovvisto di ogni minima forma di logistica composto principalmente da pescivendoli. Il secondo improvvisato dai pescatori sui pescherecci, stanchi della totale assenza delle istituzioni, ed il terzo si snoda lungo il percorso che collega il primo ed il secondo. Quest’ultimo composto da chiunque decida di vendere del pesce”. La richiesta al sindaco è diretta. FdI gli chiede di “frenare sull’apertura del mercato al chiuso”. Il partito si fa portavoce dei rappresentanti della piccola pesca. Li ha incontrati ed assieme a loro pone una serie di quesiti e di constatazioni al primo cittadino: “Il criterio di accesso per gli operatori al futuro mercato ittico “provvisorio”. Quali forze saranno predisposte ai controlli, se la Polizia Locale o dei tecnici del settore. Che tipo di controlli sanitari, se ci saranno, si intende attuare? Su chi peseranno i costi di gestione della struttura durante la transizione da provvisorio a definitivo? L’amministrazione se ne prende carico o ricadrà sui futuri assegnatari dei banchetti? Gli eventuali danni, da incuria o corrosione, dei banchetti sono tenuti in considerazione? In futuro dovranno essere assegnati dietro un pagamento? La chiusura predisposta del mercato ittico provvisorio per i giorni festivi religiosi e civili rischia di essere una corsa all’illegalità”.

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