Una prima soluzione che rimanda ad un progetto più ampio. Ieri, nel pomeriggio, è stato avviato il trasferimento dei lavoratori stagionali di Campobello di Mazara impegnati nella campagna di raccolta delle olive. Una soluzione che nasce dalla tragedia che ha portato alla morte di un uomo in un campo che era abusivo e che conteneva ed ospitata tanti altri lavoratori nell’area dell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte”. Sito distrutto dalle fiamme e che ha portato gli stessi lavoratori ad accamparsi nell’area dell’ex oleificio “Fontane d’Oro”. Da qui la soluzione che porta all’utilizzo di alcuni moduli abitativi messi a disposizione dall’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati). Si tratta di lavoratori migranti e stagionali che arrivano nella zona di Campobello di Mazara e di Castelvetrano per essere impiegati nella raccolta delle olive. Il nuovo insediamento sarà gestito dalla Croce Rossa su incarico dell’Assessorato regionale alla Famiglia che si farà carico della gestione e dei necessari servizi, da quelli di trasporto alla vigilanza ed al controllo sanitario. E’ comunque una soluzione tampone, che si concluderà alla fine della campagna di raccolta delle olive. Il progetto più ampio, finanziato dal Ministero dell’Interno, sarà invece realizzato in due aree dei due Comuni più interessati all’impiego di questa manodopera con insediamenti abitativi di carattere definitivo, “seppure – si legge in una nota della Prefettura – legato alla stagionalità dell’attività di raccolta”. Il progetto prevede anche “la dismissione totale del vecchio cementificio, teatro della tragedia e della morte di un lavoratore senegalese. Era un insediamento abusivo. La nota della Prefettura offre una serie di dettagli sull’utilizzo del primo modulo abitativo: “E’ stato occupato, nel pomeriggio, da una famiglia senegalese composta da cinque persone, tra le quali un bambino di appena otto mesi, che hanno finalmente trovato un riparo confortevole all’interno del campo, abbandonando la tenda nella quale si erano rifugiati. I moduli abitativi sono 14 e sono stati installati dalla Croce Rossa. Possono ospitare cinque persone e sono dotati di “illuminazione e di diverse prese elettriche per consentire agli occupanti di poter ricaricare i telefoni cellulari ed altri dispositivi elettronici”. Nel campo è inoltre disponibile un ufficio mobile “dal quale i migranti potranno inviare email o altra documentazione”. “I lavoratori – conclude la nota della Prefettura – sono in possesso di green pass”. Programmati anche “periodici screening con tamponi rapidi”. Pronta, infine, “la bonifica dell’attendamento spontaneo che consentirà l’installazione di ulteriori moduli e la sistemazione di altri lavoratori che sono in attività”.