TRAPANI, EUROPEADE, LA LETTERA DEL SINDACO E L’ACCESSO AGLI ATTI

24 Settembre 2021

Punto numero uno: la consigliera Anna Garuccio ha fatto più che bene – del resto è un suo diritto, che nel caso in questione diventa quasi un dovere – a chiedere l’accesso agli atti sul caso Europeade. Punto numero due: sono tutte legittime le critiche al passo indietro deciso dal sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, così come sono legittime le difese convinte o d’ufficio della sua scelta. Punto numero tre: in politica è altrettanto legittima la propaganda e quindi anche la contropropaganda. E’ politicamente scivoloso accusare gli altri di propaganda e poi seguire, in qualche modo, lo stesso percorso, perché, anche in questo caso, vale la regola che l’originale ha sempre più forza e credibilità della copia. Punto numero quattro: nella lettera di Trapani agli organizzatori di Europeade si può leggere tra le altre cose: “Mi corre l’obbligo anche di comunicarti che nel 2022 si rinnova il Parlamento della Regione siciliana e nella dimensione territoriale si dà per scontata una mia possibile candidatura che comporterebbe le mie dimissioni che sindaco già nella primavera del 2022”. Da qui le polemiche in corso e lo stupore e sdegno per quel che ha scritto il primo cittadino e che dallo stupore e dallo sdegno in atto sarebbe una novità, addirittura un caso politico perché avrebbe svelato una delle ragioni forti che hanno accompagnato l’iniziativa di Tranchida. Punto numero cinque: lo scorso 19 agosto arriva la nota stampa del sindaco che annuncia il passo indietro con un virgolettato che comincia così: “Al netto di quanti mi spingono a candidarmi alle Elezioni Regionali nel 2022, la proposta del comitato Europeade per l’edizione trapanese nell’estate 2023, in piena fase d’insediamento della nuova amministrazione, non mi pare conducente, né intendo caricare di responsabilità organizzative chi verrà dopo l’esito elettorale”. Al netto delle differenze di carattere linguistico, grammaticale e concettuale che potrebbero – ma il condizionale è d’obbligo non avendo prove concrete – condurre a due diversi estensori delle note, quella ufficiale e quella per la stampa, è davvero difficile non notare che dicono le stesse cose. Di conseguenza non c’è nulla che non era già di dominio pubblico perché comunicata ufficialmente. Ancora, di conseguenza, stupore e sdegno dovevano e potevano trovare sfogo lo scorso 19 agosto. Punto numero sei: personalissimo e me ne scuso fin d’ora. Questa città è ridotta davvero male, perché ha deciso di non ragionare.    V.M.

 

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