TRAPANI, TRANCHIDA: “PUNTIAMO A REALIZZARE UN PARCO NATURALISTICO DELLA NAVE ROMANA A MARAUSA”

15 Aprile 2021

I fatti sono pressappochi questi ed in estrema sintesi per arrivare alla nuova questione. Nel 1999 viene rinvenuta nel mare di Marausa – allora Comune di Trapani, oggi di Misiliscemi – una nave oneraria romana (III secolo dopo Cristo) affondata in zona, sicuramente in un’azione di manovra per l’ingresso nella foce del fiume Birgi, allora navigabile. Da quel momento cominciano le lunghe fasi di recupero e quelle ancora più lunghe del restauro. Ad operazione conclusa si pone il problema del sito. Ed alla fine la scelta ricade sul Baglio Anselmi di Marsala, Museo regionale che ospita anche una nave punica. Polemiche, campanilismi Trapani-Marsala, Marsala-Trapani. Sta di fatto che la nave si trova al Baglio, punto. Ed è lì, per decisione del governo regionale, dal 2015. Fin qui i fatti sintetici. Da qui, la mossa dell’amministrazione comunale di Trapani che chiama in causa la Regione ed in particolare il suo assessorato alla Cultura ed il suo assessore Alberto Samonà. Il Comune ha un progetto in intinere. Idea che è a conoscenza della Regione e dell’assessore di competenza. Vuole realizzare il “Parco Naturalistico della Nave Romana” in Marausa. Ed ha fretta, perché vuole inserire la proposta nel programma di Rigenerazione Urbana. Le carte a corredo del progetto vanno presentate entro il 4 giugno. Ecco perché è necessario decidere in fretta. “Il Comune – si legge in una nota del sindaco Giacomo Tranchida, inviata alla Regione, alla Soprintentendenza ai Beni Culturali a quella del Mare ed al Prefetto -, nella qualità di capoluogo di provincia, potrà candidare progettuali per un massimo di 20 milioni di euro…”. Il primo cittadino aggiunge che tra i progetti che intende presentare ha in animo d’inserire anche il Parco. Ma vuole qualche garanzia. Indica intanto le sue coordinate. Sarebbe: “Presente nella foce del fiume Birgi, in Marausa a Trapani, in un’area che si pone a confine con il Comune di Marsala, nella logica di fare sistema in un percorso archeologico turistico, con la nave punica presente proprio nel Comune lilibetano”. Nota a margine: altro incidente “diplomatico” in vista con l’istituito ma non operativo Comune di Misiliscemi? Marausa non è infatti più trapanese ma misilese. Ed i misilesi si sono già fatti sentire, chiedendo di bloccare l’attività di una conferenza di servizi che si sta occupando del ripristino della linea ferrata Alcamo-Trapani ed in particolare dei passaggi a livello che insistono nel territorio del nuovo Comune. I misilesi hanno chiesto di attendere la nomina del commissario che dovrà far nascere la nuova realtà territoriale, negando a Trapani l’esclusiva sul problema. L’assessorato regionale alle Autonomie Locali ha detto che la conferenza può andare avanti e che il capoluogo è legittimato a fare quello che ha fatto finora. Ma questa è un’altra storia. Tranchida dà altri particolari sul Parco: “E’ attualmente di proprietà privata e con i quali proprietari questo ente ha stipulato un contratto che autorizza alla vendita subordinata all’ottenimento di appositi finanziamenti”. Spiega inoltre che il Parco “consentirebbe di valorizzare i luoghi in cui arrivavano le navi romane provenienti dall’Africa per scaricare le merci in questo lembo di Sicilia occidentale che si affaccia sul Mediterraneo. Si tratta di circa 19 ettari di Parco Naturalistico, area protetta, di bellezza straordinaria comprensiva di una salina e di un mulino storico adiacenti la foce del fiume Birgi nonché di un immobile, diruto, da riqualificare proprio per la finalità museale”. Il primo cittadino fa notare che il progetto ha anche altri approdi amministrativi per poter essere realizzato. Tranchida va così al sodo: “Tale progettualità, da una prima valutazione degli uffici di questo Comune, non sembra presentare ostacoli di alcun tipo, fermo restando l’intesa interistituzionale con le competenti autorità regionali circa la musealizzazione della nave romana nonché il necessario co-finanziamento per l’acquisizione dell’area, che in quota parte, in ragione di almeno 500.000 euro si chiede voler assegnare”. Più chiaro di così. Per concludere il sindaco torna sui tempi: “Si confida in un celere confronto di merito, sottolineando l’urgenza della fase decisoria propedeutica all’attivazione dell’iter da attivarsi per la candidatura dell’opera in argomento”.

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