NUOVI CONFINI, ODDO (PSI): “I DUE COMITATI DEVONO COLLABORARE E NON FARSI LA GUERRA. GLI AVVERSARI SONO ALTRI”

2 Aprile 2021

Fa il punto della situazione e registra più di una criticità. Come dire, l’idea è buona, anche se non è certo nuova. Ma la sua gestione rischia di essere insufficiente, forse anche con qualche errore di troppo. Il leader socialista Nino Oddo (nella foto) torna sul punto. Anche in un’altra occasione aveva manifestato più di una perplessità – spesso comunicata in maniera velata per non urtare le suscettibilità più sensibili – sul “governo” del dibattito sui nuovi confini. “Sono stato – sottolinea in premessa – uno degli ispiratori della ripresa del dibattito sul riassetto territoriale dei Comuni dell’area trapanese/ericina. Poi come preannunciato subito dopo mi sono mantenuto defilato rispetto ai Comitati che più o meno spontaneamente sono sorti. Questo perché sono consapevole delle resistenze del ceto politico locale a cambiamenti che metterebbero in discussione piccoli equilibri di potere ritenuti consolidati. Con la mia non partecipazione, in prima fila, ho voluto togliere argomenti agli interessati detrattori dell’iniziativa. Ma ovviamente osservo con attenzione l’evoluzione della situazione”. Oddo passa dalla premessa politica a quella di contesto: “Registro un interesse diffuso dei cittadini, soprattutto a Casa Santa per la prospettiva di eliminare questa ridicola divisione territoriale. Ed attenzione riguardo al tema anche nei Comuni dell’agro ericino. Due premesse che aprono le porte al problema che Oddo intende denunciare per trovare una soluzione “riparatrice”. E va così al sodo: “Constato che l’insorgere di vari Comitati, privi di una investitura democratica e divisi da piccole gelosie, determina confusione e rischia di bruciare questa importante sfida per tutti noi. Mi pare chiaro che lo spartiacque sulla questione è quello fra chi vuole realmente modificare lo status quo e chi dietro una cortina fumogena cerca di introdurre diversivi per superare il guado senza troppi danni”. Da qui la soluzione del dirigente socialista: “In ragione di ciò, invito i due comitati civici in campo, quello pro fusione e quello pro rettifica, a fare uno sforzo per non dividere le forze che lavorano per il cambiamento. Bisogna mettersi intorno ad un tavolo, unire le forze, e lavorare alla presentazione di una proposta referendaria anche con più opzioni da presentare ai cittadini allo stato ricadenti nel comune di Erice, che è oggettivamente snodo centrale per qualsiasi ipotesi modificativa degli assetti territoriali vigenti. Il confronto con gli amministratori dei Comuni viciniori è interessante ma si muove su un piano diverso e oggettivamente successivo ad un consenso esplicito manifestato in sede referendaria. Mi appello al buon senso di coloro che si stanno spendendo su questa battaglia. Chi gestisce a Trapani ed Erice il potere locale è contro, oggi come ieri, occorre necessariamente unire le forze di coloro che vogliono il cambiamento”.

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