La delega alla Salute rimane nelle mani del Presidente della Regione Nello Musumeci che ha accettato le dimissioni dell’assessore Ruggero Razza, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Trapani sui dati falsi per l’emergenza Covid trasmessi dalla Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità. Musumeci ha preso questa decisione dopo avere riunito la giunta e dopo avere comunicato all’Aula di avere incontrato Razza: “Era molto provato. Mi ha consegnato la lettera di dimissioni, che è stata protocollata”. Due dirigenti trapanesi di Diventerà Bellissima hanno voluto prendere posizione su quel che è accaduto in queste ore e che ha portato ad un vero proprio terremoto politico oltre che ad una indagine che si presenta ancora aperta e piena d’incognite. Si tratta degli avvocati Vincenzo Abate e Vincenzo Maltese: “Proprio nel giorno in cui alla Camera dei Deputati il nostro Parlamento si accinge ad allinearsi – con un ritardo di 3 anni – alla normativa comunitaria che sancisce il principio della presunzione di innocenza, sull’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, sul vice capo di gabinetto Ferdinando Croce e su alcuni dirigenti del DASOE, si abbatte la scure mediatica e giustizialista di una ben definita classe politica. Come operatori del diritto, non conoscendo gli atti dell’indagine, non ci sbilanciamo su responsabilità e non facciamo alcun pronostico sull’esito del procedimento”. “Il nostro auspicio – continuano i due dirigenti di DB – è che Ruggero Razza sarà in grado di fornire agli organi inquirenti i dovuti chiarimenti in relazione su quanto accaduto, al fine di far luce su di una vicenda di interesse pubblico”. Da qui una sottolineatura: “Ricordiamo che l’avviso di garanzia non è una sentenza di condanna ma un atto dovuto a garanzia dell’indagato. Ma sui social si è scatenata una vergognosa gogna mediatica con anticipazioni dei soliti avversari politici e persino di qualche sindaco, di costituzioni di parte civile nei confronti di un assessore che per questi fatti, non è stato neanche oggetto di misure cautelari e purtuttavia, per meglio chiarire la sua posizione, per rispetto delle istituzioni e dei cittadini, ha scelto di dimettersi. C’è chi purtroppo invece è restato e resta al suo posto innalzando la bandiera del garantismo di convenienza. Non aggiungiamo altro”.