CASO PD, ODDO E SAFINA: “NEL PARTITO NON CI SONO BANDE ED IL PERCORSO UNITARIO VA DIFESO”

27 Gennaio 2021

Ieri l’affondo di Base Riformista e la replica del segretario di federazione Domenico Venuti. Oggi la nota congiunta dell’ex vicepresidente dell’Ars Camillo Oddo e dell’assessore al Comune di Trapani Dario Safina. Il dibattito sul futuro del Pd trapanese dunque continua. Base Riformista ha contestato duramente la gestione del partito. Venuti ha tagliato corto: “Vado avanti”. Oddo e Safina stanno dalla parte del segretario ma non si schierano. Non cercano la contrapposizione ma il confronto. Partendo da una premessa: “La condizione emergenziale dovuta alla pandemia e gli ultimi accadimenti politici dovrebbero lasciare spazio ad una maggiore etica della responsabilità. Dovremmo sentirci tutti un po’ più partecipi delle incertezze collettive e più impegnati a dare il nostro contributo a superare le tante difficoltà che incontrano pezzi corposi della società, dovute alla crisi economica causata dalla emergenza sanitaria, che in taluni casi crea smarrimento e autentico dolore. Sfruttare il nostro tempo per rafforzare il senso di comunità, per dare il nostro indispensabile apporto al buon funzionamento delle nostre istituzioni, a tutti i livelli”. Come dire, sarebbe più utile e giusto parlare d’altro e non delle nostre vicende interne. Ma sono però le vicende interne a tenere banco ed i due dirigenti dem entrano nel merito della contesa. Lo dicono chiaramente: “Le argomentazioni di Base Riformista hanno, per così dire, basi fragili, non condivisibili”. E lo scontro per lo scontro non serve a nessuno, anche perché farebbe cadere il Pd trapanese in contraddizione. Oddo e Safina rimandano al percorso unitario: “costruito nei mesi scorsi” e che “continua ad essere uno strumento utile e necessario per il governo del partito. Un percorso che abbiamo voluto tutti e che tutti siamo chiamati a rispettare. Il partito, in questi mesi, ha discusso, si è confrontato, lasciando ad ogni suo componente, la possibilità di esprimersi ed ha anche votato, quando è stato necessario, con esiti che vanno nella direzione dell’unità tranne poche eccezioni. Un partito parla anche con gli atti e gli atti dicono che sulle scelte intraprese c’è stato un sostanziale consenso, non una maggioranza che ha voluto imporsi. Del resto il percorso unitario che tutti abbiamo condiviso, ancora oggi, al di là delle note e dei comunicati stampa, viene ribadito dall’equilibrio di giugno che nessuno ha messo in discussione”. Per Oddo e Safina non c’è dunque una maggioranza che s’impone su una minoranza, o comunque su chi la pensa in maniera diversa. Tesi forte di Base Riformista. C’è di più. I due esponenti del Pd invitano ad una riflessione i rappresentanti della componente in questione che hanno cariche di partito frutto dell’accordo unitario. I due giocano di fino ma vanno al sodo: “Se ci trovassimo di fronte ad un nuovo scenario interno avremmo registrato atti sostanziali perché dalle cariche ci si può sempre dimettere quando si assumono scelte e comportamenti che stridono seriamente con il clima unitario che li ha determinate”. Fa parte di Base Riformista la presidente dell’Assemblea provinciale del partito Valentina Villabuona e ne è portavoce provinciale l’ex segretario Marco Campagna, a capo di uno dei dipartimenti tematici del Pd regionale. Come dire, se andate avanti con la linea dura entrate in contraddizione con voi stessi e con la scelta unitaria che avete contributo a costruire. Oddo e Safina si fermano però un passo prima dello strappo definitivo: “Le cariche sono invece state finora confermate ed è un bene che sia così e bisogna fare di tutto perché il percorso unitario venga confermato e rafforzato. L’unità, lo abbiamo detto in tanti, e siamo tutti d’accordo, non è unanimismo. E’ invece sintesi, espressione di un confronto. Ed è, soprattutto, condivisione che va ricercata con onestà intellettuale, senza forzature, senza continue fughe in avanti non concordate e senza farsi irretire o condizionare da questioni che il partito può vivere in altre sedi, in altri livelli politici. La linea politica del Pd trapanese va discussa all’interno dei suoi organismi dirigenti, nei suoi Circoli, non certo sulla stampa, indicando strategie e soluzioni che non sono state sviscerate nelle sedi opportune. Il Segretario Venuti e la segreteria provinciale hanno rispettato il mandato ricevuto lo scorso mese di giugno. Pertanto non si può straparlare di  uomini soli al comando perché hanno sempre avuto e continuano ad avere il sostegno e la fiducia del partito, non di una maggioranza”. Il documento di Oddo e Safina si occupa anche della polemica dei ricorsi che ha portato Base Riformista a denunciare un clima per nulla unitario rispetto alle posizioni assunte da alcuni esponenti del partito. Qui la nota dell’ex vicepresidente dell’Ars e dell’assessore si fa più dura: “Il Pd trapanese non è il partito dei ricorsi all’organo di garanzia.  Sta provando ad essere, dopo aver fatto ammenda degli errori del passato in terra di Sicilia e rispetto al deliberato dell’ultima Direzione provinciale,  il partito delle regole che valgono per tutti e soprattutto che sono a garanzia di tutti.  Anche perché nel Pd trapanese potrà esserci materia dialettica ma  arrivare ad indicare gli altri come se fossero  avversari appare fuori da ogni sensata logica.  Chi ritiene di poterlo fare rischia di uscire dalla logica di partito e di sbandare in malo modo verso inedite forme di disfattismo gratuito”. Documento duro anche su un altro aspetto denunciato da Base Riformista:  “Non ci sono bande nel partito. E’ un’affermazione irrispettosa per chi la pronuncia perché si autodefinisce componente di una banda. Nel Pd trapanese, che ha scelto l’unità, non ci sono bande e non possono emergere forme correntizie organizzate, che rischiano di essere lette, dai più,  come un partito nel  partito. E perché la loro presenza sarebbe un evidente tradimento dello spirito unitario che appartiene ad ogni singolo rappresentante di questo partito”. Da qui quella che si presenta come l’ultima chiamata all’unità, prima della fase di non ritorno: “Ora abbiamo l’obbligo prima morale e poi politico di valorizzarla. Bisogna farlo con forza, determinazione e rispetto degli altri. Questo sicuramente si aspettano i cittadini della provincia di Trapani”.

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