CASO PD, BASE RIFORMISTA ROMPE CON IL SEGRETARIO VENUTI: “FOMENTA ED ASSECONDA UNA GUERRA DI BANDE”

26 Gennaio 2021

Un attacco frontale con pochi precedenti. Base Riformista mette la parola fine sul percorso unitario del Pd trapanese e lancia la sua sfida al segretario provinciale Domenico Venuti. La linea della componente dem è inequivocabile: “Dopo sette mesi prendiamo atto che il partito di Venuti non ha una dimensione esterna, non ha una linea chiara sulla politica e sulle alleanze, ma soprattutto è un partito dove il segretario pur di mantenere insieme la sua maggioranza litigiosa fomenta e asseconda una guerra di bande dove lo Statuto, il Codice Etico e la stessa idea di comunità vengono meno, nella frenetica e spregiudicata corsa per garantirsi un posto al sole”. Da qui un’accusa pesantissima: “Dinanzi ad una pandemia, con le aziende in crisi a cui dare risposte, la conta dei morti giornaliera e una gestione sanitaria allo sbando, aggravata come abbiamo avuto modo di raccontare in questi mesi da inchieste ed arresti in provincia di Trapani, la priorità di Venuti e della sua maggioranza – che dimostra ancora una volta di non avere ben compreso i motivi delle sconfitte alle scorse amministrative – è cacciare dal Pd gli esponenti di Base Riformista e tutti coloro che ostacolano il conducente, per il principio mediocre del meno siamo meglio stiamo”. Si tratta di un punto focale della censura politica di Base Riformista che, nella sua nota, torna sulla questione: “E’ imbarazzante che il segretario Venuti minacci commissariamenti, che attraverso i suoi segretari di circolo agevoli la prassi dei ricorsi come strumento per allontanare dal partito chi dissente e non si allinea al suo pensiero, dimenticando però di utilizzare la stessa fermezza con i circoli amici e con i dirigenti che hanno sostenuto alle ultime amministrative candidati in contrapposizione al Pd”. Base Riformista ha deciso di lavare i panni sporchi pubblicamente, mettendo in fila una serie di vicende, di episodi che confermano la necessità di una rottura così dura: “Abbiamo assistito a dicembre ad una direzione provinciale lunare, dove non c’è stata nemmeno un’analisi sia pur tardiva del voto che consentisse di ripartire dalla consapevolezza che il Pd deve aprire una discussione per diventare il perno nella nostra provincia di un’alleanza tra le forze moderate e di sinistra, dove non si è parlato di sanità, delle difficoltà delle imprese e delle famiglie in un momento così delicato, degli arresti di Calatafimi che vedono il nostro partito parte offesa essendo il candidato Sindaco Gucciardo un dirigente del Pd; ed invece la priorità di Venuti e dei suoi alleati è stata mettere sotto processo per ben quattro ore Base Riformista. Nonostante tutto e con senso di responsabilità, consapevoli del momento che stiamo vivendo, abbiamo in silenzio continuato a lavorare, a mediare e tenere bassi i toni, per garantire al Pd la massima serenità. Tuttavia, mentre noi facevamo politica e tendevamo la mano, Venuti era impegnato a scrivere ricorsi contro tesserati Pd”. Ancora un affondo: “Non è ricevibile e rimandiamo con forza al mittente la richiesta di Venuti di lavorare insieme solo a condizione che vengano azzerate le aree interne al partito, così come quella di consentire alla presidente dell’Assemblea di esercitare il suo ruolo solo a condizione che prenda le distanze dalla sua area; e non possiamo fare a meno di sottolineare come il trattamento ricevuto dalla presidente, definita anche maestrina durante una direzione, costituisca una mancanza di rispetto grave nei confronti di tutte le democratiche in un momento in cui il ruolo delle donne in politica viene fortemente messo in discussione: tutte pratiche che non si addicono ai principi del Partito Democratico”. La presidente dell’Assemblea provinciale è Valentina Villabuona, esponente di punta di Base Riformista. La componente dem apre poi un vero e proprio caso Castellammare: “Riteniamo molto grave che “Cambiamenti” Castellammare in versione Pd – a proposito di partito nel partito – presenti un ricorso contro un consigliere iscritto Pd, per altro presidente regionale di Anief, con l’obiettivo di costruire la nuova candidatura a sindaco del segretario di circolo che ricordiamo bene quale vice sindaco di Bresciani, Forza Italia, firmare la delibera per l’intitolazione di Piazza Almirante. Avrà dimenticato Venuti di raccontare ai nuovi arrivati che autorevoli esponenti del Partito Democratico hanno prima sponsorizzato e poi sostenuto in campagna elettorale la candidatura dell’attuale sindaco di Castellammare chiudendo la sua campagna elettorale ed esultando pubblicamente per la sua elezione”. Qui è necessario fare nomi e cognomi. Il consigliere dem che deve difendersi dal ricorso è Giovanni Portuesi, il segretario del circolo è Carlo Navarra, che è stato in passato anche assessore dell’ex giunta Bresciani, giunta di centrodestra. Base Riformista fa poi riferimento alle Comunali del 2018 con l’elezione del sindaco Nicola Rizzo che ha potuto contare sul sostegno di una parte del partito, mentre un’altra parte dei democratici ha deciso di sostenere l’ex sindaco Nicola Coppola. Lo strappo finale di Base Riformista sembra difficilmente recuperabile: “Abbiamo atteso in silenzio, abbiamo tentato più di una volta una mediazione per il bene del Partito Democratico, ma non consentiremo a nessuno, tantomeno a Venuti e ai suoi amici di trasformare il Pd nel Pdr… il Partito dei Ricorsi politici per allontanare chi non si allinea al suo pensiero”. La componente dem rompe ma non lascia e rilancia: “Continueremo ad aprire le porte del Pd a chi ha voglia di fare politica e continuerà ad agevolare il dialogo con l’esterno, provando a colmare le lacune di un uomo solo al comando, troppo impegnato a delineare il suo futuro politico per far crescere una comunità politica”. Base Riformista ha una sua organizzazione interna: l’ex segretario Marco Campagna ne è il portavoce provinciale, Paolo Amenta, il coordinatore regionale. E’ anche una componente con i piedi ben piantati all’interno del partito. Può infatti contare su Marco Guerriero nella segreteria regionale e sull’onorevole Carmelo Miceli che fa parte di quella nazionale. Lo stesso Campagna è a capo di un dipartimento tematico regionale. La crisi all’interno del Pd trapanese, di conseguenza, non potrà che avere ripercussioni nel Pd siciliano ed arrivare fino al vertice nazionale dei democratici.

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