MAZARA, IL PRESIDENTE GANCITANO CHIAMA IN CAUSA IL MINISTRO GUERINI. “SISTEMA DI VIGILANZA PESCA PER LE ZONE DEL MEDITERRANEO PIU’ PERICOLOSE”

23 Gennaio 2021

Il presidente del consiglio comunale di Mazara del Vallo Vito Gancitano si muove su due direttrici di marcia. La prima è quella del ricordo e della testimonianza: ““I 108 giorni di prigionia dei nostri marittimi e il fermo dei due motopesca sui quali erano imbarcati sono, fortunatamente, un ricordo legato ormai a qualche settimana addietro. Non vorremmo però, che scemato il clamore e spenti i riflettori sulla vicenda, si lasci passare sotto silenzio anche una delle problematiche che proprio tale fermo ha scatenato, quello della Vigilanza Pesca”. Da qui la seconda parte della strategia politica del presidente che chiama in causa il governo nazionale ed in particolare il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini: “Chiedo – ha aggiunto Gancitano – che il Ministro Guerini metta in atto tutte le procedure necessarie per far sì che venga nuovamente ripristinato il sistema di Vigilanza Pesca nelle aree del Mediterraneo più pericolose per chi esercita la pesca d’altura. Dobbiamo consentire ai nostri marittimi di poter tranquillamente pescare in acque internazionali senza avere timori per la propria incolumità e senza il rischio di essere privati della libertà personale”. Il presidente apre al confronto: Confido nell’istituzione di un tavolo dove le parti, comprese le organizzazioni sindacali, possano discutere e cercare di trovare soluzioni alla problematica in essere. L’istituzione del sistema di Vigilanza Pesca è diventata una necessaria esigenza per tutte le marinerie d’Italia, insieme al collega Giuseppe Guaiana di Trapani, abbiamo già affrontato tale argomento e siamo pronti a fare fronte comune per avanzare tale richiesta nelle sedi appropriate”. Gancitano chiama in causa anche la Regione: “Infine, sono certo che il neo assessore siciliano alla Pesca, Tony Scilla, da profondo conoscitore delle problematiche che riguardano il comparto a lui più caro, riuscirà a farsi carico di tale incombenza e farà sentire la voce dei marittimi nelle sedi istituzionali preposte”.

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