DEPOSITO DI RIFIUTI RADIOATTIVI/4. CORRAO: “LA MAPPA E’ VERGOGNOSA E PENALIZZA IL MEZZOGIORNO”

5 Gennaio 2021

Un no secco e polemico quello dell’europarlamentare Ignazio Corrao. “Prima di parlare di depositi di scorie nucleari al Sud – ha dichiarato – lo Stato italiano pensi a garantire le bonifiche per i siti inquinati che aspettiamo da oltre vent’anni, un ciclo dei rifiuti virtuoso e lo stop alle trivellazioni. Se uno Stato ha ampiamente dimostrato di aver fallito l’ordinario nelle regioni del Mezzogiorno, con quale faccia si propone di gestire anche lo straordinario come l’individuazione e lo stoccaggio di rifiuti radioattivi?  La mappa è vergognosa anche perché individua la maggior parte delle aree idonee allo stoccaggio nel Mezzogiorno del nostro Paese”. Non poteva essere più esplicito sulla Carta nazionale delle 67 aree potenzialmente idonee per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari. Corrao si sofferma poi sui siti isolani: “Quella di individuare aree in Sicilia e Sardegna sarebbe un’ipotesi agghiacciante considerato che sono territori votati all’agricoltura, al turismo e alla valorizzazione delle risorse naturali. Ma si tratta anche di regioni che hanno zone già devastate da inquinamento, emissioni industriali velenose, discariche a cielo aperto e triangoli della morte. Il Governo si occupi piuttosto delle bonifiche dei territori del Sud, anziché pensare di riversare ulteriori scorie. Auspico che il percorso di individuazione delle aree tenga conto delle specificità dei territori”. Corrao pone anche un problema di metodo: “Assolutamente discutibile è inoltre la scelta dell’Italia di dotarsi di un solo Deposito Nazionale che ospiti a lungo termine e contemporaneamente i rifiuti di bassa, media ed alta attività. Si tratta dell’unico caso al mondo, che comporta per giunta la ‘nuclearizzazione’ di un nuovo sito, per il quale è decisivo il consenso dei cittadini e delle istituzioni locali. Condivido la proposta di Greenpeace secondo la quale sarebbe stato più ragionevole verificare più scenari, utilizzando i siti esistenti e applicando a ciascuno una procedura di Valutazione Ambientale Strategica”.

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