CASO CALATAFIMI, LA POLITICA SI DIVIDE TRA DIMISSIONI E RICHIESTE DI DIMISSIONI

19 Dicembre 2020

L’operazione antimafia che ha chiamato in causa il sindaco Antonino Accardo, indagato, tra gli altri, per i reati di corruzione elettorale e tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, divide la politica. La minoranza consiliare ha già deciso di staccare la spina. I consiglieri Vincenzo Mucaria, Silvio Guida, Patrizia Parisi e Dario Ardito hanno deciso di dimettersi. “Non vogliamo entrare nel merito delle indagini – hanno dichiarato – ma non c’è dubbio che dalle indagini condotte dalla Procura di Palermo emerge un quadro triste e disarmante sotto tutti i puniti di vista. Abbiamo aspettato qualche giorno prima di decidere, nella speranza che da parte delle forze di governo della città arrivasse un segnale, ad oggi questo non è avvenuto, pertanto, sarà la minoranza a tentare di ridare dignità alla politica. Crediamo che in occasioni come queste, al di là di come si risolverà la vicenda giudiziaria, la politica ha il dovere di fare un passo indietro. Ed ancor: “Calatafimi, dopo l’amministrazione Cristaldi non ha più avuto pace. La politica, in questi anni, ha dimostrato di non avere gli anticorpi necessari a renderla impermeabile alle logiche ed ai centri di potere pericolosi ed inquinanti al punto da rendersi necessario l’intervento della magistratura. A queste condizioni riteniamo necessario che la politica si fermi a riflettere , spiace che la maggioranza non abbia compreso la gravità della situazione, ed auspichiamo che le nostre dimissioni possano essere motivo di riflessione”. I quattro consiglieri sono stati eletti nella lista “Futuristi-Centrali per la Sicilia” che sosteneva la candidatura di Nicola Cristaldi. L’iniziativa dei consiglieri di minoranza trova il sostegno politico e l’adesione del Movimento VIA: “Certi che la magistratura saprà fare chiarezza sui fatti accaduti, oggi si impone una riflessione che non ottempera alla fase giudiziaria ma a quella strettamente amministrativa, dunque politica. Alla luce di quanto accaduto il Movimento VIA invita il sindaco della città, Antonino Accardo, a rimettere il mandato che i cittadini gli hanno conferito alle precedenti elezioni. Si impone un tempo di rinascita per le città colpite da azioni giudiziarie, la politica della responsabilità deve fare spazio alla tutela della collettività e non deve piegarsi a logiche di attesa per rivalsa personale. Auguriamo, al contempo, al sindaco Accardo di fare luce sulla questione che lo riguarda e di tornare a poter rappresentare i cittadini. La politica oggi faccia un passo indietro e consegni la città ai cittadini che la porteranno nuovamente al voto”. Il confronto politico sulle vicende calatafimesi ha anche una appendice “ericina” perché ha voluto prendere posizione il consigliere comunale Simone Vassallo. A Calatafimi ha messo radici e la frequenta costantemente da 6 anni. “Ciò che si è appreso in questi giorni dagli organi di stampa – ha sottolineato Vassallo – deve farci riflettere, al pari delle diverse vicende che hanno interessato diversi Comuni negli ultimi mesi. Come la storia personale del sottoscritto insegna, sono sempre stato garantista e fiducioso nella magistratura, motivo per il quale non spetta a me esprimere giudizi in merito ai fatti raccontati, ma certamente non si può sottacere come al giorno d’oggi sia sempre più frequente nel modus operandi politico una ricerca del consenso non sempre limpida che, come diceva il compianto Paolo Borsellino, continua a lasciare quel puzzo di compromesso che mai potrà portare positività ed ottimismo in prospettiva di un cambiamento del nostro territorio”. Per il consigliere ericino di maggioranza la linea garantista è quella giusta da seguire: “Seppur non è segreta la mia frequente attività di denuncia rispetto all’inefficienza dell’attuale amministrazione calatafimese, resto comunque garantista nei confronti del sindaco Accardo, attualmente sottoposto ad indagini nell’ambito dell’operazione antimafia Ruina. Resta però la questione morale, quella che dovrebbe portarci tutti ad una profonda riflessione su ciò che realmente vogliamo per il nostro territorio, se veramente perseguiamo l’obiettivo di cambiare le cose e costruire un futuro migliore per i nostri figli o se, come spesso sembra, quelle di molti restano solo chiacchiere”.

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