In otto hanno truffato per anni l’Inps. E due di loro intascavano anche il reddito di cittadinanza. Tutti ed otto trapanesi. Tutti ed otto finiti nelle maglie della Guardia di Finanza che ha proceduto, su richiesta della Procura della Repubblica, ad un sequestro preventivo di 20 tra conti correnti e di deposito e di tre immobili, due nel capoluogo ed uno a Catania. Le accuse, truffa aggravata ed indebita percezione di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato. Valore complessivo del sequestro circa 270 mila euro. Cosa hanno fatto per anni gli otto in questione? Percepivano le pensioni di tre congiunti che erano però morti uno nel 2002, un altro nel 2013 ed il terzo ‘l’anno successivo. Oltre alla pensione anche le indennità di accompagnamento e d’invalidità. In prima battuta erano riusciti ad eludere i controlli perché i sistemi informatici dell’anagrafe comunale e dell’Inps non erano riusciti a tracciare le operazioni. In seguito hanno invece raggirato gli istituti di credito attestando la falsa esistenza in vita di tre che avevano rapporti con le banche in questione. In un caso anche l’azzardo che ha portato uno degli otto a recarsi in banca per la delega di accreditamento della pensione con la scusa che il congiunto non stava bene. L’avvio delle indagini della Guardia di Finanza ha però fatto registrare un utilizzo anomalo delle risorse finanziare per quelli che erano – ormai morti da tempo – ultracentenari. Prelievo ed utilizzo di denaro erano chiaramente in controtendenza rispetto alle possibilità attività di tre persone molto anziane. Da qui le verifiche che hanno portato al sequestro preventivo per equivalente. I soldi venivano riscossi in contanti allo sportello o attraverso le carte di debito. I due percettori del reddito di cittadinanza avevano cosi aggiunto le somme destinate dallo Stato ai 130 mila euro che avevano già ottenuto con l’incasso delle pensioni.
TRAPANI, LA “BANDA” DEGLI OTTO, INCASSAVANO LA PENSIONE DI CONGIUNTI MORTI DA ANNI. DUE ANCHE IL REDDITO DI CITTADINANZA
19 Novembre 2020
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