I trapanesi hanno “snobbato” il referendum costituzionale. E’ andata a votare una netta minoranza degli aventi diritto al voto. Si tratta del 33,97%. Un dato al di sotto di quello regionale che non è nulla di eccezionale ma si attesta al 35,38%. Nei dati dei singoli Comuni del trapanese si registra il 44,18% di Santa Ninfa. Una coloritura politica di questa percentuale porterebbe a dire che ci si trova di fronte ad un Comune a tradizione Pd. Subito dopo Gibellina con il 42,86%, Comune che tornerà a votare il 4 e 5 ottobre non per eleggere il nuovo sindaco ma per decidere se confermare l’uscente Salvatore Sutera, unico candidato alle prese con la sfida del quorum. Terzo Comune dove si è più votato, quello di Partanna, con il 39,13%, a conferma di una vivacità referendaria nella Valle del Belice. I dati dei Comuni più grandi dicono che nel capoluogo ha votato il 32,75%, ad Erice il 33,13%. Alcamo, Comune amministrato dal Movimento Cinque Stelle, forza politica sostenitrice del Sì ha votato il 33,97%, a Castelvetrano, altro Comune targato Cinque Stelle, è andato al voto il 32,18% degli elettori. Marsala, Comune pronto al voto del 4 e 5 ottobre, ha registrato il 34,91% di votanti, Mazara del Vallo ha raggiunto quota 32,54%. Lontanissimi dalle urne gli elettori di Pantelleria, soltanto il 21,74% ha deciso di partecipare alla consultazione referendaria. Il dato nazionale è del 54,33% ma è fortemente condizionato dall’effetto traino delle Amministrative che si svolgono in alcune Regioni ed in diversi Comuni. Lo spoglio è in corso, ma non sembra esserci storia. Il Sì ruota attorno al 68%. Si avvia così ad avere il via libera definitivo la riforma costituzionale che riduce i parlamentari della Camera dei Deputati da 630 a 400 ed i parlamentari del Senato da 315 a 200.
REFERENDUM, LA PROVINCIA DI TRAPANI “LONTANA” DALLE URNE. HANNO VOTATO IN POCHI
21 Settembre 2020
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