MARSALA, GRILLO: “ABBIAMO AVUTO IL CORAGGIO DI ANDARE OLTRE GLI SCHIERAMENTI”. MESSAGGIO A DI GIROLAMO

12 Settembre 2020

Coraggio, metodo, unità e competenza. Sono le quattro parole d’ordine del candidato sindaco di Marsala Massimo Grillo. Il coraggio è legato alla definizione e composizione della coalizione. “Siamo riusciti – ha sottolineato in un incontro con la stampa – ad andare oltre gli schieramenti e gli steccati. E’ una coalizione tendenzialmente di centrodestra ma ci sono anche altre esperienze politiche”. Il tema del coraggio è stato affiancato “ai tanti di sinistra che sono delusi ed hanno deciso di mettersi in gioco”. Anche “al notaio Salvatore Lombardo che ha scelto di sostenere questo progetto”. Grillo vuole governare Marsala con le idee ed i progetti ma soprattutto con un metodo di lavoro: “Una governance moderna, che non è una sovrastruttura, una struttura parallela, ma è invece un sistema di relazioni, di responsabilità”. Metodo che avrà come protagonisti gli assessori e gli esperti. “Ci tengo a sottolineare – ha aggiunto Grillo – che i quattro assessori indicati sono espressione di partiti e movimenti. Ed anche gli altri tre che nomineremo dopo il voto avranno la stessa natura politica. Perché il metodo è quello della responsabilità politica. Mi confronterò con le forze politiche perché la politica deve tornare in campo. Non più assessori designati da qualche consigliere comunale o da un gruppo di consiglieri per salvaguardare gli equilibri consiliari”. Grillo ha dunque collegato gli assessori designati alle forze che lo sostengono: “La professoressa Coppola è espressione di Noi Marsalesi, l’avvocato Ruggieri di Progettiamo Marsala, Oreste Alagna è dell’Udc ed Arturo Galfano di Marsala Punica”. L’unità d’intenti che il candidato sindaco ha voluto sottolineare “è stata costruita con pazienza”, dovrà necessariamente essere legata all’impegno di personalità esterne che si metteranno al servizio della città e della nuova amministrazione. Grillo ha fatto i primi due nomi: “Ci darà una mano e l’ha già fatto Salvatore Ombra”. Il presidente dell’Airgest si è schierato apertamente e potrà dire la sua sulle politiche turistiche del territorio. L’altro nome fatto da Grillo è quello di “Gianfranco Rossi, con esperienze all’ATAC di Roma e all’AMAT di Palermo”, un manager che potrà fare la sua parte sulle scelte di politica infrastrutturale. Ma ci saranno anche altri esperti che verranno annunciati strada facendo. Il voto del 4 e 5 ottobre dovrà fare i conti con l’emergenza virus. Queste le contromisure del candidato sindaco: “Non avremo un comitato elettorale, per rispetto nei confronti degli elettori e dei tempi che stiamo vivendo. Ci inventeremo qualcosa, formule nuove di comunicazione non solo web”. Grillo, nel suo intervento, ha lanciato un messaggio al suo avversario più forte, il sindaco uscente Alberto Di Girolamo: “No abbiamo detto e diremo no ai litigi, alle contrapposizioni e saremo sempre pronti a collaborare perché questa campagna elettorale, prima o poi, finirà, e ci sarà comunque una città da amministrare. Dico soltanto una cosa. Non si può dire che vivo di politica. Non faccio politica dal 2006 eppure sono andato avanti, i miei figli sono cresciuti e si accingono ad entrare nel mondo del lavoro, sono andato avanti con le aziende di famiglia, con una mia idea imprenditoriale”. Nessuna polemica ma posizione chiara sulla Lega: “Ha fatto una scelta autonoma. Il lavoro faticoso di sintesi della nostra coalizione, che vede al suo interno sensibilità distinte e distanti dalla Lega, non poteva essere messa in discussione per scelte altrui. Qui non si stanno svolgendo elezioni politiche o regionali per ottenere un seggio, qui è in atto il confronto per il governo di Marsala e deve essere la città e non qualcun altro a scegliere il futuro della nostra comunità”. Tra le proposte messe in campo e che sarà presentata a breve, la cosiddetta “giunta young”. La garanzia di Grillo: “Sarà realmente operativa, composta dalle eccellenze giovani del nostro territorio. Dobbiamo lavorare per ridurre le distanze tra la nostra generazione e la loro, ma non soltanto a parole ma confrontandoci e cercando di capire, per trovare poi le soluzioni, cosa pensano- Abbiamo anche il dovere di aprire la strada ad una nuova classe dirigente, perché al momento non c’è più nulla”.

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