CASTELLAMMARE, IL PD PASSA ALL’OPPOSIZIONE. DURA REPLICA ALLA TESE’

25 Luglio 2020

Il Pd di Castellammare del Golfo ha deciso. Esce dalla maggioranza. Ecco il documento approvato dal direttivo comunale: “Considerato che l’attuale maggioranza è quasi totalmente composta e supportata da rappresentanti di partiti e movimenti di destra quali Diventerà Bellissima, Forza Italia e Oltre, storicamente distanti per storia e tradizione dal Partito Democratico, e considerata la grave e imbarazzante accusa rivolta al Sindaco Nicolò Rizzo, si chiede il posizionamento del Pd all’opposizione e la fuoriuscita dei rappresentanti del Partito Democratico dalla maggioranza a sostegno dell’attuale Amministrazione Comunale. Il Pd fino a questa presa di posizione era in maggioranza con il consigliere Giovanni Portuesi ed all’opposizione con la consigliera Marilena Titola. Fino a ieri era che in giunta con l’assessore Maria Tesè che però ha anticipato i tempi delle decisioni dem ed ha deciso di lasciare il partito. La condizione bipolare del Pd va inserita nella logica del sistema elettorale. A Castellammare, nel 2018, per la prima volta, si è votato con il sistema maggioritario secco. Di conseguenza i candidati a sindaco sono stati sostenuti da liste civiche e non dai partiti. Il Pd in piena crisi per le sue vicende non soltanto locali ma soprattutto regionali e nazionali finì per dividersi. Una parte dei dem ha sostenuto Nicola Rizzo. Un’altra Nicola Coppola perché il Pd era stato al fianco del sindaco uscente, poi sconfitto da Rizzo. Il partito di Castellammare ha “ballato” un po’ prima di fare la scelta votata dal direttivo. Ed ha “ballato” sulla posizione da assumere nei confronti del primo cittadino dopo l’operazione antimafia “Cutrara”, che ha coinvolto Rizzo, raggiunto da un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. Il neo segretario cittadino Carlo Navarra, in prima battuta, aveva proposto la formula del fronte unico antimafia per tutelare una città finita, nuovamente, sotto i colpi della cronaca. Nel dibattito consiliare sulla vicenda Rizzo, il consigliere Portuesi aveva espresso e fiducia e sostegno – votando anche un documento – al primo cittadino, mentre la consigliera Titola, assieme al resto del gruppo “Castellammare 2.0” aveva votato contro, e con l’ex sindaco Coppola pronto a ribadire la necessità di un passo indietro di Rizzo. Il segretario provinciale Domenico Venuti s’era inserito nel dibattito interno al suo partito invitando i suoi dirigenti locali a valutare l’opportunità di lasciare la giunta e di uscire dalla maggioranza. Linea d’indirizzo che il direttivo comunale ha finito per condividere ed accogliere. Il direttivo ha anche voluto regolare i conti con l’assessore Tesè: “Avendo appreso dello squallido, offensivo e, nei contenuti, del tutto infondato comunicato stampa dall’assessore Maria Tesè, corre l’obbligo di ricordare che, a scanso di ipocrisie ed ambiguità, la predetta, sin dall’insediamento del nuovo segretario e degli organi di partito, non è mai stata presente nei luoghi, e nei momenti deputati alla discussione interna al partito, sottraendosi sempre al confronto democratico. Al contrario, se fosse stata presente, avrebbe potuto portare a conoscenza di tutto il Circolo il proprio punto di vista, anziché affidare le sue posizioni soltanto ai mezzi della stampa. Se è vero che, per libera scelta, la Tesè si è candidata con il sindaco Rizzo nella lista Oltre, unitamente ad una maggioranza composta da Diventerà Bellissima e da Forza Italia, non si capisce perché il Partito Democratico avrebbe dovuto far parte dell’attuale coalizione dopo il suo tesseramento. Fra l’altro, quest’ultima richiesta non è mai pervenuta agli organi di partito. Anche per tale motivo, rispediamo al mittente l’affermazione che parla di <<un partito niente affatto democratico>>, avendo la stessa Tesè ripetutamente svilito con la sua assenza i numerosi momenti di confronto democratico interno avvenuti nelle ultime settimane. Chi ha lanciato gratuitamente offese a tutte le sensibilità interne al partito, dai nuovi tesserati, ai tesserati di lunga permanenza, alle persone mature, parlando di <<demenza ideologica o forse senile>>, ha perso l’occasione per mettere in mostra la propria signorilità, dimostrando di aver ben acquisito le modalità politiche e di linguaggio tipiche delle destre. Siamo quindi convinti e certi che all’interno del nuovo percorso intrapreso dal partito queste fosche visioni politiche non possano dare alcun contributo”.

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