MARSALA, GRILLO: “HO DECISO, MI CANDIDO. ECCO PERCHE'”

20 Luglio 2020

Massimo Grillo ha detto sì. Tenterà ancora una volta la corsa per amministrare la sua città. Ha chiuso il cerchio delle alleanze. Con lui, Diventerà Bellissima-Progettiamo Marsala, Forza Italia, Udc, “Noi Marsalesi”, Fratelli d’Italia, VIA ed il suo movimento Liberi. Una coalizione che si appresta a mettere in campo 9 liste. C’è dunque tutto il centrodestra con la sola eccezione della Lega. Il primo dato politico che emerge dall’elenco delle forze in campo al fianco di Grillo è la manovra avvolgente che ha già una prima “vittima”, Giulia Adamo. L’ex sindaco, ex presidente della Provincia ed ex deputato regionale, è sempre più agganciata alle forze autonomiste e sicilianiste e sempre meno all’area di centrodestra. Con l’Adamo, Unità Siciliana-Le Api di Salvo Fleres ed il Partito del Popolo Siciliano. La concorrenza nell’area dei partiti che governano la Sicilia è stata finora vinta da Grillo. L’ex deputato nazionale dell’Udc ha voluto motivare la sua candidatura con una lunga nota politica che si presenta come un manifesto elettorale. Centrale, nei suoi impegni, quello di ridare smalto ad una città che indica in profonda crisi. Così come è centrale, a suo dire, la necessità di avere una leadership politica riconosciuta e solida. “Negli ultimi cinque anni – scrive Grillo – non abbiamo avuto una guida, un leader, una voce capace di rappresentarci, di rappresentare la quinta città della Sicilia. Per rappresentare una comunità occorre innanzitutto sapere ascoltare, vivere il problema dell’altro. In questi anni, ho incontrato ed ascoltato il grido di disperazione di chi ha bisogno, degli ultimi, ma anche dei soggetti economici della nostra città: artigiani, commercianti, imprenditori, agricoltori. Mi sono messo in ascolto anche delle nuove generazioni per capirne bisogni e soprattutto aspettative. Amministrare una città non è una questione meramente burocratica, non è solo fare quadrare i conti, è anche e soprattutto una questione di cuore e di prospettiva e visione del futuro. Ecco perché serve la politica e serve la competenza tecnica che devono camminare insieme”. Grillo lancia la sua parola d’ordine che è unità e lo fa in questo modo: “Negli ultimi anni, la città è stata spesso testimone di retoriche che si pongono lo scopo di dividerci. La campagna elettorale non è ancora iniziata e già iniziano a propinarci la stessa manfrina di sempre. Ecco, su questo desidero darvi una notizia: non esiste una Marsala perbene e una Marsala per male, non esiste una Marsala che conta e una Marsala marginale, non esiste una Marsala fatta di noi e una Marsala fatta di loro. Esiste solo la città di Marsala, che come la Repubblica è una, e potrà salvarsi solo se sapremo essere uniti oltre ogni recinto, confine e steccato che cercheranno di erigere. A cominciare da quelli spesso retorici che vogliono la città divisa tra destra e sinistra. Non cadiamo in questa trappola: demoliamo i muri che cercheranno di tirar su per dividerci e costruiamo ponti. Nei prossimi cinque anni, ci salveremo l’un l’altro, tendendoci la mano. Non è una questione di destra o di sinistra, Marsala riuscirà ad uscire da questo momento storico pieno di difficoltà se affronterà i problemi unita”. Nel suo documento-manifesto mette anche qualche paletto ad uso interno. Uno su tutti. Afferma, infatti, a chiare lettere, che avrà come interlocutori i partiti ed i movimenti e non i singoli consiglieri. Ribadisce che il suo è un patto civico perché intende occuparsi della città e non come strumento contro i partiti che saranno invece protagonisti del progetto di cambiamento che intende proporre ai marsalesi. Rivendica la sua tradizione politica di moderato e si lancia già nella campagna elettorale: “In settimana inaugurerò un format denominato <<Massimo 5 minuti>>, nel corso del quale illustrerò tutti i progetti alla presenza dei tecnici e dei manager che coinvolgeremo. Vi garantisco fin da adesso che si tratterà di progetti tecnicamente fattibili e finanziariamente sostenibili”.

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