Dopo la decisione della sindaca di Erice Daniela Toscano di non dimettersi e d’impugnare il provvedimento di divieto di dimora la parola, sul fronte politico, passa al consiglio comunale. La prima cittadina ha fatto la sua mossa. Ha deciso di rimanere in carica, di andare avanti anche se si ritrova soltanto con due assessori, il vicesindaco Gianni Mauro e Paolo Genco. Di porre come prima fase di verifica l’esito del ricorso al Tribunale del Riesame di Palermo contro il provvedimento della Procura della Repubblica per il caso parcheggi. Ha anche deciso di autosospendersi dal Pd, scelta che rende il suo partito più libero di muoversi ma che a maggior ragione consente alla stessa sindaca di muoversi liberamente. La sindaca dunque andrà avanti, come e fino a quando si vedrà in corso d’opera. Ora dunque la palla passa al consiglio comunale. I consiglieri del Movimento Cinque Stelle Alessandro Barracco ed Eugenio Strongone hanno annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia a stretto giro di posta. C’era già stato un tentativo che però si è infranto sulla soglia delle firme necessarie per passare dal protocollo all’ordine del giorno dei lavori d’aula. La legge regionale sulla “sfiducia” dice che sono necessari almeno i 2/5 dei consiglieri per proporla. In sintesi: 7 firme perché il consiglio comunale di Erice è composto da 16 consiglieri. La legge dice inoltre che la mozione viene approvata con una maggioranza qualificata pari al 60%. Ancora in sintesi: per approvarla ad Erice sono necessari 10 voti. Se la sindaca ha fatto la sua scelta, il consiglio, con l’iniziativa dei grillini finirà alla prova. L’ultima votazione consiliare – sui motivi d’urgenza, bocciati, per l’atto d’indirizzo sulla funivia – ha registrato un’area critica ed alternativa all’amministrazione che può contare su 7 consiglieri, quelli che sarebbero utili per presentarla con la loro firma. I sette che si sono astenuti sull’atto d’indirizzo sono Giuseppe Vassallo, Simona Mannina, Alessandro Manuguerra, Strongone, Barracco, Maria Pia Angileri e Francesca Miceli. Cinque di questi hanno firmato la mozione che non riuscì a superare lo scoglio delle firme: Mannina, Barracco, Manuguerra, Vassallo e Miceli. Si è aggiunto ora Strongone dopo l’annuncio della nuova mozione assieme a Barracco. Di conseguenza le firme di partenza potrebbero essere sei, ne mancherebbe soltanto una per avviare l’iter. La questione è invece più articolata per arrivare ai 10 voti, la legge parla di appello nominale nella votazione. Ma il punto è politico. Il consiglio ha intanto la necessità di completare il suo plenum. Dovrà sostituire il consigliere Nicola Augugliaro, recentemente scomparso, con Santino Alastra. E poi sarà necessario verificare le mosse di quella che era la coalizione della sindaca Toscano. Ci sono diversi casi aperti. Cives era rappresentata in giunta dall’assessore Giuseppe Spagnolo ma il movimento ha deciso di lasciare. In aula può contare sul consigliere Michele Cavarretta. Movimento e consigliere non hanno più vincoli di maggioranza e quindi le mani libere. Vale in qualche modo anche per i due consiglieri del Pd Carmela Daidone e Pino Agliastro. La Toscano si è autosospesa dal Pd. Ed il Pd ha finora espresso la linea del partito, che ha invitato la sindaca a fare un passo indietro, cosa che non ha fatto. Ed ha anche espresso la decisione dell’assessore in quota dem, Gianrosario Simonte, di lasciare la giunta ritenendo conclusa l’attuale esperienza amministrativa. Quelli di Cavarretta, Daidone ed Agliastro potrebbero così diventare voti pesanti se la mozione riuscisse a fare capolino in aula. Mozione che dovrebbe invece registrare il no dei consiglieri Ninni Simonte, Rossella Cosentino, Simone Vassallo e Vincenzo Di Marco e del presidente Luigi Nacci. Una incognita il neo consigliere Alastra che deve ancora insediarsi e giurare. E’ comunque evidente che se la mozione arriverà in aula la sua approvazione o bocciatura si giocherà sul fino di lana e sarà condizionata degli equilibri politici che si definiranno nelle prossime ore all’interno di quella che era la coalizione della sindaca Toscano.
CASO ERICE, LA PALLA PASSA ORA AL CONSIGLIO NELLA PARTITA DELLA “SFIDUCIA”
11 Luglio 2020
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