PACECO, ARRESTI PER MAFIA. “AVVISATO” IL SINDACO PER CONCORSO ESTERNO

7 Luglio 2020

Scacco matto alla mafia di Paceco. Finisce nelle maglie della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo un pezzo importante di Cosa Nostra trapanese. Si tratta di Mariano Asaro. Nel suo “curriculum”, la presenza per anni nella lista dei latitanti più pericolosi. Il suo nome avvicinato a tutti gli omicidi più efferati del territorio, ma senza però responsabilità dirette, un arresto nel 1997 ed una lunga detenzione fino al giugno 2018. Anche la presenza del suo nome nell’elenco della loggia massonica deviata “Iside 2”. Asaro, dopo avere scontato la pena, ed essere tornato in libertà ha riallacciato i suoi contatti con altri esponenti mafiosi, in particolare con Rocco Coppola e Carmelo Salerno. Ha anche mostrato tutta la sua insofferenza nei confronti di Francesco Domingo, capo mafia di Castellammare del Golfo e protagonista qualche giorno fa dell’operazione antimafia “Cutrara”. Asaro aveva un suo progetto da portare avanti che le indagini dei Carabinieri e la DDA di Palermo hanno mandato in frantumi. Puntava a gestire un ambulatorio di odontoiatria a Paceco. Ecco come: con una società che fittiziamente era intestata alla cognata Maria Vincenza Occhipinti – per lei obbligo di dimora -, che era stata costituita grazie all’impegno di Maria Amato, che lavora presso uno studio notarile – anche per lei è scattato l’obbligo di dimora – e che ha potuto accelerare pratiche e documentazione necessaria. In più Maria Amato è moglie di Rocco Antonino Coppola, condannato per mafia per avere organizzato incontri con latitanti del calibro di Matteo Messina Denaro. Ne organizzò anche con Vincenzo Sinacori. La signora Amato si è dunque occupata degli atti per la costituzione della società. Coppola ha invece presentato ad Asaro il medico che si è assunto la responsabilità di essere il direttore sanitario dell’ambulatorio. Si tratta del dottor Vito Lucido, sospeso dall’esercizio della sua attività professionale per un anno. In questa vicenda – così come in quella di Castellammare del Golfo – finisce per entrarci anche la politica. Asaro decide di rivolgersi a Salerno – arrestato, ma già detenuto perché coinvolto nell’operazione antimafia “Scrigno” – per agganciare l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, raggiunto da un avviso di garanzia ed anche lui coinvolto nell’operazione “Scrigno” ed attualmente agli arresti domiciliari. A Ruggirello veniva chiesto di attivarsi nei confronti degli uffici dell’Azienda Sanitaria provinciale per poter convenzionare l’ambulatorio odontoiatrico. Salerno oltre a tenere aperto il canale di comunicazione con Ruggirello era stato incaricato di trovare il locale ed il medico, ma per quest’ultima incombenza era arrivato prima Coppola. Sono in corso da qualche ora una serie di perquisizioni che stanno interessando anche il Comune di Paceco ed in particolare l’ufficio del sindaco Giuseppe Scarcella, che ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. Perquisizione anche la sua abitazione. La vicenda di Paceco finisce, in qualche modo per intrecciarsi con quella di Castellammare del Golfo. Non ci sono collegamenti tra le due indagini, ma emergono dei punti di contatto. Asaro che non perdeva occasione per lamentarsi del castellammarese Domingo e poi i sindaci dei due Comuni, Nicola Rizzo e Scarcella, chiamati in causa con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

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