E GUCCIARDI TUONO’: “SU BIRGI SOLO IPOCRISIA. QUALCHE MIO COLLEGA DOVREBBE CHIEDERE SCUSA, ALTRO CHE FLASH MOB”

20 Giugno 2020

“Mi sono rifiutato di fare anche un solo comunicato su Birgi per non partecipare a questa sagra dell’ipocrisia”. Ma all’assemblea provinciale del Pd è arrivato il momento di fare chiarezza e l’onorevole Baldo Gucciardi ha deciso di farla fino in fondo. Moderato sì, ma c’è un limite a tutto ed il parlamentare dem ha deciso che questo limite è stato ampiamente superato. “Birgi è entrato nel programma triennale del bilancio della Regione grazie a noi, al governo Crocetta, la legge l’abbiamo scritta noi. Con noi Birgi è entrato nei radar della Regione ed il sostegno finanziario non è stato più considerato quasi un obolo da fare a quei poveri trapanesi che chiedevano soldi per il loro aeroporto. Abbiamo portato 30 milioni di euro che ora continuano a giocarsi per nascondere la loro incapacità. Troppo comodo partecipare ai flash mob da parte di alcuni miei colleghi che dovrebbero invece chiedere scusa. Perché è bene ricordare che nel primo bilancio del governo Musumeci i fondi per Birgi dovevano essere azzerati e poi dimezzati. Questi sono fatti. Sfido chiunque a smentirmi”. Gucciradi va giù duro: “Qualcuno, prima o poi, dovrà spiegare perché noi abbiamo lasciato, a conclusione della nostra esperienza di governo alla Regione, l’aeroporto con un milione e 500 mila passeggeri ed ora sono poco più di 400 mila”. L’onorevole è anche pronto a fare autocritica, anzi, a sottolineare un’occasione mancata: “Quante volte abbiamo chiesto al Ministro Delrio di fare una telefonata a Ryanair, ma soltanto per dire che il governo era attento a Birgi. Sarebbe bastata”. Già che c’era Gucciardi ha deciso di giocare a tutto campo aprendo un vero e proprio fronte politico nei confronti del governo Musumeci: “E’ un governo di destra-destra. Ora lo dicono in tanti prima eravamo soltanto noi a lanciare l’allarme. La vicenda Samonà, pseudo intellettuale, non è però una battaglia che può condurre soltanto il gruppo parlamentare. Deve mobilitarsi tutto il partito e in tutto il territorio. L’assessore all’Identità Siciliana, con le sue poesie su cui non mi soffermo, almeno noi andavamo dietro le gaffe del maestro Battiato, fa un pasticcio al giorno”. Ma il pasticcio dei pasticci è sicuramente quello dei dati dei contagiati in Sicilia. “Vi rendete conto – ha sottolineato Gucciardi – che questi, come se nulla fosse, non definivano i numeri del contagio in Sicilia rispetto ai reali contagiati ma rispetto ai tamponi che venivano fatti ad ogni contagiato, così c’è stato un errore di calcolo del 500 per cento, perché se un contagiato faceva 5 tamponi loro inserivano il dato per cinque volte”. Da ex assessore alla Sanità Gucciardi parla da addetto ai lavori: “Continuano ad utilizzare il giochetto della responsabilità degli altri ma la confusione sulla rete ospedaliera è frutto della loro improvvisazione. Per noi parlano i decreti, i fatti concreti. Le strutture che abbiamo creato e che abbiamo finanziato, come per la terapia intensiva e per le malattie infettive. Un esempio concreto che ci riguarda più da vicino? Ho lasciato l’Ospedale di Castelvetrano, centrale nella Valle del Belice, con 9 strutture complesse e loro hanno pensato bene di scassare tutto”. Gucciardi, nel suo intervento all’assemblea provinciale del Pd, ha trovato anche il tempo per parlare del partito: “I percorsi unitari non si costruiscono a tavolino. L’esito dei congressi non era scontato e non era scontata la soluzione che abbiamo trovato, che è frutto, come deve, essere di dialettica, perché è attraverso la dialettica che si costruiscono i percorsi forti. Il lavoro di Domenico Venuti e di Valentina Villabuona non sarà semplice, così come non lo è stato il mio quando per due volte ho guidato il partito in provincia, non è stato facile nella fase, diciamo d’interregno di Antonella Milazzo, che prese il mio posto dopo la mia nomina a capogruppo all’Ars e non è stato facile per Marco Campagna. Abbiamo attraversato fasi difficili, io ricordo lo sforzo per poter passare dal partito degli ex ad un nuovo soggetto politico. Ricordo quel che è accaduto a livello regionale. Sottolineo, ed un dato che dovrà imporci una riflessione, che i due segretari eletti con primarie aperte, Bersani e Renzi hanno subito scissioni dolorosissime. Significa che qualcosa non ha funzionato e che dobbiamo fare tesoro degli errori che sono stati commessi. Ogni fase politica è diversa dalle altre. Ed io a questa fase unitaria, costruita con il confronto, ci credo e sono pronto a fare la mia parte”.

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