Il Piano A non ha ricevuto risposta. Il Piano B non piace agli operatori ma piace all’amministrazione comunale di Trapani. Tra i due piani, il Mercatino del Giovedì, un’istituzione commerciale e sociale della città. Il virus l’ha messa in crisi. Impossibile farlo svolgere rispettando le norme sul distanziamento sociale e sulla sicurezza. Impossibile tenere in sicurezza 250 posteggi mercatali così come erano organizzati prima della pandemia in Piazzale Ilio. Da qui la soluzione prevista dal Piano A che però non ha trovato un riscontro tra gli operatori. In sintesi, si legge in una nota del sindaco Giacomo Tranchida: “Una particolare organizzazione logistica del funzionamento dell’area mercatale, adottando accorgimenti e metodologie funzionali – ad esempio, una sola entrata ed una sola uscita raggiungibile da un percorso a senso unico, che necessariamente prevedono la compartecipazione responsabile degli operatori, così come già sperimentato e con successo in sicurezza al mercato del contadino ed in misura più ridotta al mercato del pesce”. Ma soprattutto “la costituzione dell’Associazione temporanea d’impresa, così come previsto per legge, in assenza di soggetti responsabili rappresentativi del comparto – attesa la disponibilità della sola locale Confesercenti, alla quale non tutti gli operatori mercatali aderiscono – e la successiva firma della convenzione da parte degli operatori riuniti che, come tutti e da tempo auspichiamo, determinerebbe la riapertura prossima del mercato in sicurezza sanitaria”. Piano ribadito anche al Prefetto Tommaso Ricciardi chiamato in causa dagli operatori del Mercato. C’è pure il Piano B, possibile in breve tempo ma sicuramente di prospettiva. E’ quello che convince di più l’amministrazione, che punta a “spacchettare” il Mercatino. Ecco come: “Individuando complessivamente 4 possibili aree di utilizzo mercatale: Piazzale Ilio, con massimo 150 postazioni possibili in luogo delle attuali 250; zona Via Villa Rosina, che potrebbe contenere fino a 40 postazioni; zona Fontanelle vicino il campo Sorrentino, che potrebbe ospitare fino a 67 postazioni) ed infine l’area del mercato del contadino, attualmente gestita da Coldiretti e FederArgri sul Lungomare Dante Alighieri con 40 postazioni a disposizione”. Tranchida sottolinea che con il Piano B “la delocalizzazione su più siti delle aree mercatali, anche settoriali, avrebbe raggiunto l’obiettivo di contenere l’assembramento che tutte le disposizioni sanitarie, ai diversi livelli governativi, in materia di contenimento del pericolo diffusione del virus indicano come prioritarie”. Ed ancora: “La delocalizzazione in più siti avrebbe assicurato una maggiore, seppur più selezionata, partecipazione dell’utenza comprensoriale oltre ad assolvere ad una alta funzione sociale in favore di diversi popolosi quartieri, trapanesi ed ericini, garantendo pertanto solidità economica certa agli stessi operatori. Questo era stato il piano B proposto, ma non accolto – e nel caso di postuma riflessione ed assenso – da riproporsi agli operatori mercatali”.