BIRGI, D’ALI’: “INTERVENGA IL GOVERNO PER FAR CAMBIARE IDEA AD ALITALIA”

10 Giugno 2020

Alza la voce la presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale Rosalia D’Alì e non ha alcun dubbio su come definire la mossa di Alitalia di lasciare l’aeroporto di Birgi: “La scelta della compagnia di bandiera di abbandonare questo territorio al suo destino, dopo aver partecipato ad un bando per poter operare dallo scalo di Trapani, rappresenta uno schiaffo per la Sicilia occidentale. Proprio nel momento in cui si sta per ripartire una decisione di questo tipo mortifica le possibilità di crescita turistica ed economica”. La presidente aggiunge che “l’aeroporto di Trapani è un’infrastruttura strategica per tutto il territorio. Esso non soltanto assicura il fondamentale diritto alla mobilità delle persone, ma è un punto di accesso fondamentale nel cuore della Sicilia occidentale. La possibilità di avere uno scalo, in una zona dalla grande vocazione turistica, consente dei vantaggi anche alle compagnie aeree che operano da e verso lo scalo di Trapani. La crescita economica, e quindi anche turistica, non può che passare dalla presenza di un aeroporto ben servito e funzionante, ed è per questo che chiediamo un intervento governativo di supporto e di aiuto, per far recedere la compagnia di bandiera dalla decisione di abbandonare lo scalo di Trapani”. La presidente, che è anche assessore alla Cultura del Comune capoluogo non nasconde la criticità della situazione: “Proprio nel momento in cui si sta per ripartire questa decisione ci spiazza. La presenza all’interno del Comitato tecnico del Distretto del Presidente di Airgest Salvatore Ombra sta a significare quanto ogni ragionamento legato alla crescita del territorio sia inscindibilmente correlato al funzionamento del locale scalo aeroportuale. Come Distretto, dopo aver lavorato sulla creazione della destinazione turistica, ci stiamo concentrando sulla comunicazione della destinazione che avrebbe dovuto riguardare anche i due scali di destinazione interessati dall’abbandono delle rotte. Chiediamo con forza una netta retromarcia che penalizza oltremodo il nostro territorio”.

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