CORONAVIRUS, ALLARME MARMO. IL PRESIDENTE CASTIGLIONE: “RISCHIAMO PENALI PESANTI”

9 Aprile 2020

C’è un prima ed un dopo che ha cambiato tutto. Ed il settore del marmo ne ha dovuto prendere atto, nel rispetto delle regole. Il quadro di riferimento è mutato ed il presidente Giovanni Castiglione ha suonato l’allarme: “Prima dell’intervento del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo molte delle aziende aderenti alla nostra associazione hanno messo in atto una serie di interventi per la salvaguardia della salute e la sicurezza dei lavoratori. Per conformare i propri protocolli di sicurezza ai nuovi standard stabiliti dal Governo nazionale, sono stati necessari migliaia di euro di investimenti. Dopo qualche giorno, però, in seguito all’inasprimento delle misure, le aziende sono state costrette a fermare i processi di estrazione e di trasformazione. Noi teniamo alla salute e sicurezza dei nostri collaboratori e, con loro, condividiamo ogni giorno la crescita e lo sviluppo delle nostre imprese ed è grazie a loro che siamo considerati un’eccellenza”. Il presidente della sezione marmo di Assindustria ha aggiunto che “circa il 90% del marmo da noi estratto e trasformato viene venduto all’estero. Questo ci consente di assicurare migliaia di posti di lavoro in ambito regionale tra lavoratori diretti e dell’indotto. Ma il settore ha urgente bisogno di ripartire, anche perché le attestazioni camerali di causa di forza maggiore, per giustificare le mancate consegne, non sono sufficienti a scongiurare l’applicazione di pesanti penali che metteranno in ginocchio anche le aziende più solide economicamente”. Da qui il rischio che “tutto ciò che stiamo perdendo, a causa di questa chiusura, non potrà essere recuperato e a poco serviranno i rinvii di pagamento di imposte e tasse”.

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