EX PROVINCE, REGGE IL VOTO DEL 19 APRILE. LO CURTO: “PD E M5S E LA FIERA DELLE IPOCRISIE. MEGLIO RINVIARE”

6 Febbraio 2020

Il rinvio delle prime elezioni di secondo livello nei Liberi Consorzi Comunali è sempre più in salita. La data del 19 aprile regge ancora, dopo la bocciatura del disegno di legge che proponeva un nuovo stop al voto. La Commissione Affari Istituzionali dell’Ars ha detto no alla proposta di allontanare, ancora una volta, la possibilità di definire il nuovo assetto delle ex Province eleggendone i vertici: presidente e consiglio. Nel dibattito in Commissione ha pesato non poco la linea del governo. Nel resoconto della seduta di ieri si legge che “l’onorevole Grasso, assessore regionale alle Autonomie Locali e la Funzione Pubblica, dichiara che le medesime considerazioni sui profili di costituzionalità di un ulteriore rinvio delle elezioni degli enti di area vasta sono contenute in un nota del dipartimento depositata agli atti della Commissione. Chiarisce che l’intenzione del governo è quella di procedere alle elezioni e porre fine alla lunga stagione di commissariamenti delle ex Province regionali”. A rimarcare i profili d’incostituzionalità del rinvio è stato il Movimento Cinque Stelle. Anche il Pd si è schierato contro il rinvio con il suo capogruppo Giuseppe Lupo che ha anche evidenziato le divisioni all’interno della maggioranza. Ed è al Pd ed ai Cinque Stelle che si rivolge l’onorevole Eleonora Lo Curto, sostenitrice, invece, del rinvio: “Sul mancato rinvio del voto per le ex Province il Pd e i Cinquestelle hanno dato luogo ad una fiera delle ipocrisie. Non consentire a sessanta Comuni siciliani, tra cui due capoluoghi come Agrigento ed Enna e diversi centri con decina di migliaia di abitanti quali Marsala, Barcellona, Vittoria e Carini, di poter esprimere democraticamente la rappresentanza nei Liberi consorzi e nelle Città metropolitane è un fatto assolutamente esecrabile. Se è vero che non si vota da ben dodici anni nelle ex Province, ciò è esclusivamente dovuto alle maldestre riforme del governo Crocetta, sostenuto da Pd con la stampella dei Cinquestelle. Fa specie che i partiti di opposizione, nonostante avessero sottoscritto l’emendamento per posticipare le elezioni di secondo livello, si siano rimangiati tale impegno. Rimango convinta che la strada più corretta per un processo elettorale autenticamente democratico sia quella del posticipo della data di elezione. Mentre altri si nascondono dietro il dito, forse per accordi sottobanco, con grande senso di responsabilità e con coraggio denuncio questi infingimenti e rivendico il diritto per città importanti di poter esprimere i propri rappresentanti anche se, con l’abolizione del suffragio universale, la democrazia sta diventando sempre più residuale con pesantissime ricadute sui territori”.





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